La lezione di civiltà dell’Arsenal sul razzismo contro Koulibaly

Torniamo un attimo al 26 dicembre 2018. Boxing day di campionato, con la fondamentale partita Inter-Napoli. Cori razzisti dall’inizio alla fine contro il difensore Kalidou Koulibaly. Non un episodio isolato, ma centinaia di ululati che raggiungevano il campo come una sorta di spada affilata, ogni volta che il calciatore toccava il pallone. Nel corso di quella partita Koulibaly fu espulso, prima del match episodi censurabili di scontri tra tifosi, con una vittima. Ieri, invece, si è disputata la gara di andata del quarto di finale di Europa League tra Arsenal e Napoli.

L’Arsenal spiega all’Italia come si affronta il razzismo negli stadi

L’Emirates Stadium è uno dei templi del calcio moderno. A quanto pare, un tifoso della squadra di casa, riprendendosi e pubblicando tutto su Snapchat, avrebbe insultato Kalidou Koulibaly. Lo avrebbe definito nigger e lo avrebbe scritto anche sui suoi social network. Oggi, la società ha comunicato che sta conducendo un’indagine nei confronti di quella persona e che, nel caso in cui riuscisse ad accertare la sua responsabilità, lo allontanerebbe dal suo terreno di gioco.

«Condanniamo completamente l’uso di questo tipo di linguaggio razzista, è stata avviata un’indagine per identificare il colpevole – hanno scritto i Gunners in un comunicato ufficiale della società -. Operiamo con un approccio di tolleranza zero e chiunque si comporti in questo modo non è il benvenuto e sarà escluso dalle partite. Abbiamo una comunità di tifosi estremamente variegata che fanno tutti parte della famiglia Arsenal e tali incidenti sono rari all’Emirates Stadium. Incoraggiamo i sostenitori a segnalare eventuali incidenti mentre si verificano».

La differenza tra quello che ha fatto l’Arsenal e quello che succede in Italia

Capito? In Italia, quando (raramente) ci accorgiamo dei cori razzisti, si prende l’ormai consueta decisione di chiudere le curve. Una sorta di provvedimento civetta che non risolve niente. Alla partita successiva, i cori razzisti stanno sempre lì. L’Arsenal, invece, quando viene a conoscenza anche di un solo tifoso che si comporta in maniera sbagliata su questo tema, lo individua e gli inbisce la presenza allo stadio.

In questo modo: a) non vengono punite anche le persone che con il razzismo hanno ben poco a che fare; b) si mettono in atto dei provvedimenti che riguardano i singoli individui e che, pertanto, sono percepiti come più credibili ed efficaci. L’Arsenal, oltre ad aver dato una lezione di calcio al Napoli, ieri sera ha dato anche una lezione all’Italia intera su come si dovrebbe affrontare in maniera intelligente il problema (grave) del razzismo negli stadi.

(Credit Image: © Xinhua via ZUMA Wire)

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