Luigi Di Maio si oppone alla vendita facile delle armi proposta dalla Lega

29/03/2019 di Enzo Boldi

Dare una mano e prendersi tutto il braccio. Per evitare la definitiva deriva del potere nelle mani di un solo uomo (Matteo Salvini) Luigi Di Maio è tornato sulla plancia di controllo del Movimento 5 Stelle e ha intimato lo stop a quella proposta di legge avanzata dai parlamentari della Lega per le armi facili. Un richiamo all’ordine dopo la concessione – perché è lo stesso leader pentastellato ad aver spiegato che il voto favorevole sia arrivato solo in ottemperanza degli obblighi ‘coniugali’ stilati nel contratto di governo – fatta dagli stessi grillini al Carroccio sulla legittima difesa.

Il Movimento 5 Stelle non dirà mai di sì alla proposta per le armi facili avanzate dalla Lega. È la sintesi di quanto ha scritto Luigi Di Maio sulla propria bacheca Facebook. Un monito per tornare a far sentire la propria voce dopo un periodo – abbastanza lungo – durante il quale Matteo Salvini sembra aver preso il controllo in solitaria delle vicende di questo governo, questa maggioranza e questa legislatura, forte anche dei risultati elettorali in Abruzzo, Sardegna e Basilicata.

Di Maio dice stop alla proposta per le armi facili

«C’è una proposta di legge firmata da 70 deputati in Parlamento che punta a facilitare l’acquisto di armi per la difesa personale. Nessun eletto del MoVimento la voterà – ha scritto Luigi Di Maio su Facebook -. Nessuno! Anche perché più sicurezza non vuol dire certo più armi in strada, al contrario. Mettiamo un attimo i puntini sulle i: io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il MoVimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani».

Un no per fermare lo strapotere della Lega

Un nuovo strappo, dunque. Nonostante ci si continui a propinare una favola di una coalizione di maggioranza unita e aperta al confronto. Con questo post e con questa dura presa di posizione, il leader del Movimento 5 Stelle prova anche a richiamare all’unità e ai valori dei penstastellati che, da tradizione, non erano mai stati a favore della legittima difesa. Tantomeno, quindi, della libera vendita per le armi facili.

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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