La buona notizia arriva dalla conferenza stampa del commissario straordinario Domenico Arcuri. Sempre seguita dalla precisazione che, nonostante la crisi per i posti in terapia intensiva sia rientrata, la guardia contro il coronavirus deve rimanere alta: «Non dobbiamo abbandonare cautela e prudenza». I numeri sono confortanti sul fronte delle terapie intensive degli ospedali ma, secondo il commissario, «senza la App la stretta non può essere allentata».
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Arcuri ha fatto presente come abbiamo imparato a gestire il virus presente tra noi, coi cittadini che «hanno imparato ad attrezzarsi a costo di molte vittime e a fronte della privazione di molte libertà». Considerato tutto questo, non bisogna «prendere decisioni frettolose». Arcuri ha anche sottolineato l’incremento dei tamponi fatti: «Un mese fa avevamo fatto 182mila tamponi. Ieri abbiamo toccato quota un milione e 398mila. Quindi il 500% in più rispetto a un mese fa».
Arcuri ha parlato anche della polemica su Immuni, l’app di tracciamento. Secondo lui si tratta di uni degli strumenti necessari per alleggerire le misure attuali: «Alleggerire le misure di contenimento significa essere in condizione di mappare tempestivamente i contatti che le persone hanno e che sono importanti qualora purtroppo qualche nostro concittadino diventa contagiato» . O questo o «le misure non possono essere alleggerite e dovremo continuare a sopportare i sacrifici di queste settimane». Il tutto, ovviamente, trovando un compromesso che garantisca sicurezza e privacy per ogni cittadino. «Il contact tracing è uno strumento utile ma bisogna trovare un soddisfacente equilibrio tra i due principi». Ribadisce anche che «l’app sarà e resterà volontaria» e smentisce la questione del braccialetto alternativo all’app.
(Immagine copertina dal video della conferenza stampa)