Vandalizzata la sede dell’Arcigay Salerno

20/01/2019 di Enzo Boldi

Porta tagliata e divelta, vetri dappertutto e stanze devastate dal passaggio dei Lanzichenecchi omofobi del Terzo Millennio. Così i responsabili dell’Arcigay Salerno dedicato a Marcella Di Folco hanno ritrovato la loro sede di Via Pandolfina Fasanella, a poche centinaia di metri dal Rione Porto. Un raid sintomo di un clima di odio e intolleranza che, oramai, rappresenta un vero e proprio nervo scoperto in tutta Italia. Una sorta di ghettizzazione e atteggiamenti intimidatori nei confronti di chi viene etichettato come ‘diverso’.

«Ogni giorno le conquiste in tema di diritti vengono rimesse in discussione – ha detto l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, che ieri pomeriggio si è recata nella sede vandalizzata dell’Arcigay Salerno per esprimere la sua solidarietà dopo il radi -. Si devono mettere in campo tutti gli anticorpi. C’è un clima pesante nel Paese, di oscurantismo, di intolleranza e questo clima, purtroppo, può arrivare anche a manifestarsi con questi atti antidemocratici».

Boldrini: «L’oscurantismo e l’intolleranza sono il male del Paese»

Il tema dei diritti degli omosessuali, che sono uomini e donne e non possono essere etichettati in base ai loro gusti sessuali, è stato rimesso in dubbio dall’attuale maggioranza che, con alcune proposte di legge vogliono negare le battaglie fatte negli anni precedenti per garantire a chiunque una libera espressione della propria sessualità. «Il ministro della Famiglia, nega anche le unioni civili, legge che noi abbiamo approvato nella scorsa legislatura – prosegue Laura Boldrini -. Verso le donne c’è ugualmente questo atteggiamento di rimettere in discussione le conquiste delle donne, il disegno di legge Pillon è un disegno di legge oscurantista che impone la mediazione anche quando c’è la violenza domestica contro la donna, e questo è vietato dalla convenzione di Istanbul che abbiamo ratificato nella scorsa legislatura».

L’Arcigay Salerno dedicato a Marcella Di Folco

Un clima oscurantista e di restaurazione che sembra far parte di un ciclo della storia che si sta ripetendo in Italia. Nel frattempo, l’Arcigay Salerno ha ripreso le proprie attività sistemando tutto quello che le cavallette omofobe hanno distrutto la sera di venerdì scorso. Il centro è dedicato a Marcella Di Folco, l’attrice e attivista romana famosa per le sue battaglie sulla libera sessualità. Nata uomo con il nome di Marcello di Folco, nel 1980 andò a Casablanca per il cambio di sesso. Da quel giorno divenne una delle menti più attive del Movimento Italiano Transessuali che spingeva per ottenere una legge italiana per il cambio di sesso, battaglia vinta due anni dopo. Tra le sue conquiste, l’istituzione di un consultorio per l’identità di genere a Bologna.

(foto di copertina: ANSA / FRANCESCA BLASI)

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