E sul manifesto del film Carol compare una nuova casa editrice: la Bombiani

Chissà, magari le “maledizioni” di una Elisabetta Sgarbi che è stata “costretta” a lasciare la sua Bompiani per creare La Nave di Teseo, avranno influito sul lavoro di chi ha disegnato e di chi ha stampato il cartellone pubblicitario di Carol, bel film con Cate Blanchett, racconto di un amore tra due donne in un’epoca che ancora non lo ammetteva.

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Ieri Giulio Spadetta, giornalista e autore Rai, è andato al cinema Giulio Cesare. E in questo periodo di rivoluzioni editoriali, ha scoperto che è arrivata sul mercato un’altra casa editrice. Già, perché sul cartonato che faceva bella mostra di sé vicino alla biglietteria della storica multisala del centro di Roma, sotto il solito “finalmente al cinema” c’era, per completezza di informazione, la casa editrice che ha editato in Italia il libro Carol: la Bombiani.

Ma non era una nuova casa editrice, come sperato. Era solo un errore che, pur passato sotto diversi occhi, è rimasto lì, beffardo, a strappare qualche risata.

E noi ci immaginiamo Elisabetta Sgarbi, dietro i suoi occhiali neri, sorridere di gusto.

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