“Ero una schiava del sesso dell’ISIS e vi racconto il mio martirio”

Torture psicologiche e fisiche, violenze continue, e una vita di schiavitù. Questo è il destino delle schiave dell’ISIS, come descritto da una ragazza di 18 anni che ha raccontato il suo martirio in un libro scritto da un giornalista francese, e intitolato Esclave de Daech, la schiava dell’ISIS.

ISIS SCHIAVA

– Jinan è una giovane ragazza di 18 anni, che appartiene alla minoranza etnica degli yazidi. Jinan è una delle migliaia di ragazze che è stata rapita e seviziata dall’ISIS, quando le milizie fondamentaliste guidate da al-Baghdadi sono avanzate nel Nord dell’Iraq dalla Siria, nell’estate dell’anno scorso. La ragazza diciottenne è stata rapita e venduta a fine dell’anno scorso, a un ex poliziotto e a un imam vicino all’ISIS. La giovane Jinan racconta nel libro scritto con un giornalista francese il suo indicibile martirio, fatto di violenze continue subite da persone che non sono uomini. La ragazza yazida ha rimarcato l’incredibile desiderio di vendetta dei miliziani dell’ISIS, che assumono droghe e escogitano ogni tipo di tortura per far soffrire le loro schiave. Un atteggiamento che si riscontra con gli “infedeli”, anche se le schiave del sesso sono regolarmente violentate o picchiate, ma mai uccise. Jinan ha testimoniato selvaggi tentativi di conversione all’Islam, con un aumento della tortura in caso di rifiuto. La giovane yazida racconta di esser stato esposta per ore al sole, legata in catena, per poi esser costretta a bere acqua inquinata da topi morti. Un’ulteriore forma di tortura era condotta attraverso l’utilizzo dell’elettroshock.

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MERCATO PER SCHIAVE CRISTIANE

– Janin spiega come i miliziani dell’ISIS pensino esclusivamente a dare la morte agli altri, e assumano continuamente droghe. Nei suoi racconti emerge la presenza di un vero e proprio mercato regolare di schiave del sesso cristiane e yazide. Un vero e proprio business per l’ISIS, che così ottiene un’altra forma di finanziamento per le sue attività belliche. Tra gli acquirenti, oltre a siriani e iracheni spesso vicini all’organizzazione, c’erano anche uomini occidentali. Le donne più belle erano riservate ai capi militari dell’ISIS, e ai ricchi degli Stati del Golfo. Nella casa dei due suoi padroni Janin ha potuto ascoltare continuamente le trattative per le schiave del sesso dell’ISIS. Una donna è stata venduta per una pistola Beretta, un’altra invece solo per 150 dollari. Janin è riuscita a scappare dai suoi due torturatori dopo tre mesi di prigionia, grazie al furto delle chiavi dell’abitazione in cui dimorava, insieme ad altre donne. Ora la 18enne yazida vive con suo marito in un campo profughi collocato nell’area settentrionale dell’Iraq. A casa sua non può tornare, perché ha troppa paura di finire ancora nelle mai dei jihadisti, e tornare a essere una schiava dell’ISIS.

Photocredit: HAIDAR HAMDANI/AFP/Getty Images

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