Secondo l’autorità del Regno Unito Apple imporrebbe termini «iniqui e anticoncorrenziali» agli sviluppatori
Apple potrebbe incorrere in una serie di problemi per violazione di concorrenza viste le sue politiche sull'App Store
07/03/2021 di Ilaria Roncone
L’accusa dell’autorità di regolamentazione del Regno Unito nei confronti di Apple vede al centro i termini «iniqui» che l’App Store starebbe imponendo agli sviluppatori di app. L’indagine è stata annunciata giovedì mattina e si basa su quanto riferito da diversi sviluppatori, ovvero che «i termini e le condizioni di Apple sono ingiusti e potrebbero infrangere la legge sulla concorrenza» nel settore digitale. Il fatto che l’App Store sia il solo modo per installare app si iPhone, iPad e Apple Watch farebbe sì che gli sviluppatori risentano in maniera massiccia dei termini imposti dal colosso di Cupertino.
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L’accusa del Regno Unito a Apple
«Milioni di noi utilizzano le app ogni giorno per controllare il meteo, giocare e ordinare un cibo d’asporto», ha spiegato l’ad della CMA (Competition and Markets Authority), «quindi le lamentele secondo cui Apple sta usando la sua posizione di mercato per stabilire termini che sono ingiusti o possono limitare la concorrenza e la scelta, causando potenzialmente perdite ai clienti durante l’acquisto e l’utilizzo di app, richiedono un attento esame». Per far sì che la loro applicazione venga installata sugli iPhone e che siano vendibili gli sviluppatori sono tenuti a pagare tra il 15% e il 30% delle loro entrate ad Apple. Inoltre agli sviluppatori è – nella maggior parte dei casi – vietato lanciare servizi che richiedano un abbonamento per funzionare a meno che questo non comporti anche un pagamento di Apple.
La risposta del colosso di Cupertino agli sviluppatori
Apple sostiene che pratiche come quelle sotto accusa da parte degli sviluppatori sono necessarie perché volte a garantire che le app scaricate dagli utenti siano protette e sicure. «Abbiamo creato l’App Store per essere un luogo sicuro e affidabile in cui i clienti possono scaricare le app che amano e una grande opportunità di business per gli sviluppatori di tutto il mondo», ha dichiarato Apple, aggiungendo che «solo nel Regno Unito, l’economia delle app iOS supporta centinaia di migliaia di posti di lavoro e qualsiasi sviluppatore con una grande idea è in grado di raggiungere i clienti Apple in tutto il mondo». Apple parla quindi di standard elevati «per proteggere i clienti dal malware e per prevenire la raccolta dilagante di dati senza il loro consenso». L’azienda fondata da Steve Jobs ha dato disponibilità a «collaborare con l’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati per spiegare in che modo le nostre linee guida per la privacy, la sicurezza e i contenuti hanno reso l’App Store un mercato affidabile sia per i consumatori che per gli sviluppatori».
Il piano di controllo delle pratiche anticoncorrenziali nel Regno Unito
Nel paese questa sorveglianza di Apple è solo un tassello di un piano molto più ampio: «Il nostro continuo esame dei mercati digitali ha già messo in luce alcune tendenze preoccupanti», ha affermato l’Ad Coscelli, e «sappiamo che le aziende, così come i consumatori, potrebbero subire danni reali se le pratiche anticoncorrenziali delle grandi tecnologie non vengono controllate. Questo è il motivo per cui stiamo andando avanti con la creazione della nuova unità Mercati digitali e l’avvio di nuove indagini ovunque abbiamo motivo di farlo».