La tragedia familiare ad Aosta: madre uccide i due figli con un’iniezione letale, poi si suicida
16/11/2018 di Redazione
Una tragedia familiare in Valle d’Aosta. Una donna di 48 anni, Marisa Charrère, ha ucciso i figli di 7 e 9 anni e poi si è tolta la vita. È accaduto nella notte in un’abitazione nel centro di Aymavilles, comune a pochi chilometri da Aosta. Secondo una prima ricostruzione della polizia, la donna, infermiera del reparto di cardiologia dell’ospedale di Aosta, ha praticato ai due bambini un’iniezione letale.
Aymavilles (Aosta), mamma uccide i due figli, poi si toglie la vita
Le forze dell’ordine sono state allertate dal marito della donna, e padre dei bambini, un agente del Corpo forestale della Valle d’Aosta, che tornando a casa si è trovato davanti alla tragedia, consumatasi mentre lui era assente. Gli agenti della Squadra mobile della Questura nell’abitazione hanno trovato due brevi lettere lasciate dalla 48enne. Nelle missive la donna si doleva delle avversità della vita e del loro peso insostenibile. Nella notte è stato compiuto un sopralluogo del pm insieme agli uomini della Polizia di Stato. Il magistrato ha conferito a un medico legale l’incarico di effettuare le autopsie sui cadaveri.
Le due lettere: «Non ce la faccio più»
«Non ce la faccio più», ha scritto Marisa Charrère prima di compiere il folle gesto nelle due lettere, identiche, scritte a mano. La donna nel messaggio ha provato a raccontare il disagio che l’ha portata a uccidere i suoi due figli e poi a togliersi la vita. Sui due fogli c’erano scritte le stesse parole ma un’impaginazione diversa. Gli inquirenti si sono assicurati che la calligrafia fosse la sua confrontandola con altri scritti trovati in casa.
L’iniezione di potassio
I due bambini, Nissen di 7 anni e Vivien di 9 anni, sono stati uccisi con un’iniezione letale di potassio, sostanza che viene utilizzata per le esecuzioni negli Stati Uniti. La conferma dell’esatta causa del decesso si avrà comunque solo dopo gli esami tossicologici affidati al medico legale, Mirella Gherardi. Probabilmente la donna ha ottenuto la sostanza dal suo posto di lavoro. Nissen e Vivien sono stati trovati vestiti, non con il pigiama. I corpi senza vita dei due bambini erano vicini, adagiati su un divano letto all’interno dello studio della casa, che è posizionato sul retro del soggiorno, al piano inferiore. Il corpo della madre era invece riverso a terra, in soggiorno.
Il marito in ospedale
L’infermiera apparteneva a una famiglia molto conosciuta nella zona. Da giovane la donna aveva perso il padre, morto in un incidente stradale. Nel 2000 poi la stessa sorte era toccata al fratello Paolo, deceduto mentre stava sgomberando la neve su una strada regionale. Il marito della donna, Osvaldo Empereur, come agente del Corpo forestale era in servizio alla caserma di Arvier. «Stiamo parlando di una famiglia normale, che partecipava alla vita sociale del paese attraverso il volontariato», ha spiegato Fedele Belley, vicesindaco di Aymavilles. «Lei aveva un carattere un po’ chiuso ma nessuno poteva immaginare una cosa simile».
Dopo la tragedia il marito dell’infermiera è stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Aosta, ha avuto una crisi di nervi.
Il sindaco in lacrime: «Il paese è sgomento»
Il sindaco di Aymavilles, Loredana Petey, in lacrime ha dichiarato: «Il paese è sgomento, è una tragedia troppo, ma troppo grande, c’è solo tanto dolore». E ancora: «È difficile da accettare e da elaborare quanto è accaduto, non ho parole, c’è solo tanto dolore, adesso tutta la comunità stringersi intorno a questa famiglia, perché hanno bisogno di tutti noi, questo è l’invito che faccio alla mia comunità». «Li ho visti l’ultima volta sabato scorso, per l’arrivo del nuovo parroco in paese. Sembrava assolutamente tutto in ordine», ha detto ancora il primo cittadino.
Gli ultimi sms
In uno scambio di sms con alcune colleghe infermiere per discutere di lavoro, poche ore prima dell’infanticidio-suicidio, è emerso che Marisa Charrère sembrava «lucida e tranquilla». «Non abbiamo nulla da dire», ha dichiarato al telefono la caposala. Un vicino di casa intanto: «Era una famiglia modello, affiatatissima. Mai uno screzio. I bambini giocavano spesso qui in cortile, con la bici, e andavano in montagna».
(Foto di copertina da archivio Ansa: l’esterno dell’abitazione dove una donna di 48 anni, Marisa Charrère, ha ucciso i figli e poi si è suicidata, ad Aymavilles, Aosta. Credit immagine: ANSA / PRONESTI)