Antonio Tajani si è scusato per le sue dichiarazioni su Dalmazia e Istria
11/02/2019 di Gaia Mellone
Durante il suo discorso tenuto alla foiba di Basovizza per la Giornata del ricordo Antonio Tajani ha fatto qualche esclamazione discutibile. Forse preso dall’entusiasmo, ha concluso il suo intervento dicendo: « Viva Trieste, viva l’Istria italiana, viva la Dalmazia italiana, viva gli esuli italiani, viva gli eredi degli esuli italiani» e ancora «evviva coloro che difendono i valori della nostra Patria». Le sue parole sono state aspramente criticate di «revisionismo storico senza precedenti», ma Tajani rassicura e si scusa: «Nessuna rivendicazione territoriale».
Antonio Tajani accusato di revisionismo storico: «Inaccettabile»
Antonio Tajani non aveva intenzione di offendere nessuno, ma le sue dichiarazioni sono state al centro di una polemica internazionale. Dopo le parole del presidente del Parlamento Europeo il primo a insorgere è stato il premier sloveno Marjan Sarec che su Twitter ha accusato di Tajani di aver compiuto un «revisionismo storico senza precedenti» aggiungendo che «il fascismo era un fatto, e aveva lo scopo di distruggere il popolo sloveno». Sulla stessa linea anche Marija Pejcinovic Buric, ministro degli Esteri della Croazia, che ha condannato Tajani per le affermazioni «assolutamente inappropriate, soprattutto se espresse dal presidente del Parlamento europeo», poiché contrarie «allo spirito della riconciliazione, della convivenza e di tutti i valori della civiltà su cui è stata costruita l’Ue».
Al coro di condanna si sono uniti quasi tutti gli eurodeputati croati. «È una vergogna per il presidente del Parlamento europeo. Ha perso la mia fiducia» scrive su Twitter Ivan Jakovic, eurodeputato della Dieta democratica istriana (Ddi), partito regionalista istriano di centro-sinistra.
Antonio Tajani si scusa: «Nessuna rivendicazione territoriale»
Antonio Tajani ha approfittato della plenaria dell’Europarlamento per porgere le sue scuse. «Nel corso del mio intervento di ieri ho voluto sottolineare il percorso di pace e di riconciliazione tra i popoli italiani, croati e sloveni e il loro contributo al progetto europeo» ha dichiarato da Strasburgo. «Il mio riferimento all’Istria e alla Dalmazia italiana non era in alcun modo una rivendicazione territoriale – ha aggiunto Tajani – Mi riferivo agli esuli istriani e dalmati di lingua italiana, ai loro figli e nipoti, molti dei quali presenti alla cerimonia». Il presidente del Parlamento Europeo ha poi concluso dicendo di essere molto dispiaciuto «se il senso delle mie parole sia stato mal interpretato. Non era mia intenzione offendere nessuno. Volevo solo inviare un messaggio di pace tra i popoli, affinché ciò che è accaduto allora non si ripeta mai più».
(Credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)