Antonio Razzi si sfoga contro Luigi Di Maio: «Mi vergognerei se fossi in lui, sa l’italiano peggio di me»
26/01/2018 di Redazione
Antonio Razzi non sarà più un parlamentare della Repubblica. Il senatore di Forza Italia non sarà ricandidato nelle liste per le elezioni politiche del 20018, concludendo così la sua avventura politica iniziata nelle istituzioni italiane nel 2006. Razzi fu eletto deputato nel 2006 nella circoscrizione estero nella lista dell’Italia dei Valori, carica confermata nel 2008. Nel 2010 passò al centrodestra per salvare il governo Berlusconi, sul punto di cadere dopo la scissione del Pdl, e nel 2013 fu premiato con la ricandidatura nel Pdl, questa volta al Senato.
Antonio Razzi si sfoga contro Luigi Di Maio: «Mi vergognerei se fossi in lui, sa l’italiano peggio di me»
Antonio Razzi si è sfogato contro l’esclusione in una intervista a Radio Padova, in cui ha lamentato di non esser riuscito neppure a parlare una volta al telefono con Silvio Berlusconi. Sull’ipotesi che non sia stato candidato perché “troppo ignorante”, come chiesto dai conduttori di Radio Padova, Antonio Razzi è deciso. «Guardate che non sono l’ultimo della classe. Sapete quante ne sento io di fregnacce da certi professori e anche dai 5 Stelle. Ce ne sono parecchi di loro al Senato e poi si mettono a ridere tutti. E io volevo dire: “Cazzo, non è solo Razzi allora”». Secondo Antonio Razzi il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, parla l’italiano peggio di lui. «Io mi vergognerei al posto di Luigi Di Maio, perché vuole fare il leader del Paese e sa l’italiano peggio di me. Almeno io ho fatto 41 anni di lavoro in Svizzera, quello quando cazzo ha lavorato?», si interroga Razzi, che ancora una volta spiega le sue difficoltà linguistiche con la disabitudine all’utilizzo dell’italiano nella Confederazione elvetica.
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«Io sono dovuto andare a lavorare da bambino, perché avevo sorelle e fratelli a cui dovevo dar da mangiare. Mandavo così i soldi a casa, anche se a me piaceva studiare. Però, in compenso, conosco 3 – 4 lingue. E quando conosci tante lingue, rimani un po’ bloccato e molte volte il cervello dice: ‘Ma come cazzo si dice questa parola?», rimarca il senatore uscente di Forza Italia nelle dichiarazioni a Radio Padova, riprese anche da Gisella Ruccia sul Fattoquotidiano.it
Foto copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSIS