Il sovranista no-euro Antonio Maria Rinaldi incontra alla Camera M5S e CasaPound

Non c’è dubbio che le sue teorie economiche, con cui anima il suo blog scenarieconomici.it, siano ammiccanti nei confronti dell’uscita dall’euro. E che il suo portale sia un punto di riferimento per i no-euro e per i sovranisti italiani. Antonio Maria Rinaldi, personaggio molto noto nel settore, ha presentato il suo libro «La sovranità appartiene al popolo o allo spread?» in una sala della Camera prenotata dall’esponente del Movimento 5 Stelle Carla Ruocco.

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Antonio Maria Rinaldi, cosa è successo alla Camera

È proprio qui che, come racconta il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni, avviene l’incontro tra esponenti di mondi diversissimi che, intorno a un Rinaldi sponsorizzato da un partito che è forza di governo, si incrociano e si scambiano pareri e opinioni. Alla presentazione del libro, ad esempio, hanno fatto la loro comparsa Simone Di Stefano e Luca Marsella di CasaPound, oppure il vignettista – da sempre vicino alla propaganda M5S – Marione.

Per non parlare di Vincenzo Scotti della Link Campus University, chiamato a presentare il libro: dal suo ateneo, infatti, il Movimento 5 Stelle ha attinto per proporre i suoi ministri come Elisabetta Trenta. In più bisogna considerare che Antonio Maria Rinaldi è stato allievo di Paolo Savona, fortemente voluto dalla Lega come ministro dell’Economia prima e degli Affari Europei in seconda battuta dopo l’opposizione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Antonio Maria Rinaldi, l’uomo che unisce Lega, M5S, CasaPound e sovranisti di tutta Italia

«Non c’è mai stata tanta tensione in Europa dai tempi della Guerra Fredda – ha detto Antonio Maria Rinaldi -: o salviamo la baracca o perdiamo 25 anni. Bisogna ripartire da una grande forza euroscettica a livello comunitario». Insomma, i messaggi sono chiari. Per la gioia del popolo sovranista, di quello leghista, di quello del Movimento 5 Stelle e di quello dei fascisti del terzo millennio. Il tutto nelle stanze di Montecitorio, legittimato da un partito al governo. Va tutto benissimo.

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