L’esame dell’Anticorruzione verso il rinvio: non c’è accordo tra M5S e Lega
21/11/2018 di Gianmichele Laino
Il M5S ha chiesto alla Camera un rinvio della ripresa dell’esame del ddl Anticorruzione, su cui ieri la maggioranza è stata battuta nel voto di un emendamento a scrutinio segreto, proposto dall’ex M5S Catello Vitiello e passato con i voti della Lega e di altri partiti dell’opposizione come Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il capogruppo M5S Francesco D’Uva spiega che non c’è ancora un accordo di maggioranza, per cui si chiederà lo slittamento dell’esame.
Anticorruzione, la tensione continua
Tensioni che si tagliano con il coltello, dunque, nella maggioranza, nonostante le rassicurazioni di Matteo Salvini che aveva parlato inzialmente di «un incidente di percorso». L’emendamento aveva annacquato completamente i reati di peculato e di abuso d’ufficio, rendendo la loro applicazione molto più sfumata. Una norma che qualcuno ha definito salva-Lega o salva-politici in generale: diversi sono gli esponenti di partiti di maggioranza e opposizione che potrebbero beneficiare di questo emendamento.
Il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Interni Matteo Salvini, come l’altro vicepremier Luigi Di Maio, saranno in aula alla Camera stamani per l’esame del disegno di legge, a certificare il clima difficile che si respira intorno alle votazioni che dovrebbero avvenire nella giornata di oggi. Tuttavia è proprio il leader politico del Movimento 5 Stelle a richiamare tutti all’ordine: «Questa norma è il peggio perché salva i politici che rubano i soldi: per noi è inaccettabile – ha detto Di Maio in un’assemblea dei deputati M5S – vogliono macchiare il ddl sulla corruzione. Noi non lo permetteremo».
Lavoro incessante sull’anticorruzione
Quel che è certo è che, per riportare alla formulazione originaria il ddl anticorruzione bisognerà lavorare moltissimo. «Anche il sabato, se necessario» – fanno sapere fonti interne al Movimento 5 Stelle. Per ora sembra essere scongiurata l’ipotesi della fiducia sul provvedimento, ma le forze politiche – con il patrocinio degli uomini immagine del governo – dovranno fare un lavoro di mediazione molto approfondito per evitare che si rompa l’accordo di governo proprio su questo punto.
FOTO: ANSA / ANGELO CARCONI