Di Maio commenta la foto del ragazzo americano bendato: «Non buttiamola in caciara»

29/07/2019 di Enzo Boldi

Quella fotografia in Caserma di Christian Gabriel Natale Hjort, ha fatto il giro del mondo, provocando grande indignazione per via dei metodi utilizzati da alcuni militari dell’Arma nei confronti di uno dei due indagati per aver barbaramente provocato la morte di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma nella notte tra il 25 e il 26 luglio. La foto del ragazzo americano bendato e ammanettato su una sedia potrebbe avere diverse ripercussioni anche nello stesso processo che potrebbe vederlo implicato nell’uccisione del militare, dopo la confessione del suo amico Finnegan Lee Elder. Luigi Di Maio, però, invita a non «buttarla in caciara».

«Ho visto molte polemiche sulla foto del ragazzo bendato. Io dico che quella foto non è bella, ha fatto sicuramente bene l’Arma dei carabinieri a spostare i carabinieri che avevano compiuto questi atti – ha detto Luigi Di Maio questa mattina a Napoli, prima di recarsi a Somma Vesuviana per partecipare ai funerali di Mario Cerciello Rega -. Ma non voglio che la si butti in caciara». La caciara, in realtà, si chiama stato di diritto ed è una questione che non può essere sottovalutata, al netto dell’esigenza che i due ragazzi coinvolti (uno reo confesso, l’altro ancora no) scontino la loro pena.

La foto dell’americano bendato secondo Di Maio

E non è una questione di buttarla in caciara, perché la storia dell’Italia insegna come questi casi debbano essere analizzati e condannati. Senza fare alcun richiamo alla confusione mediatica che, in questi convulsi giorni, ha avuto la meglio anche sulla razionalità di molte persone. E se da una parte c’è Matteo Salvini che sminuisce il grave atteggiamento dei carabinieri nel caso dell’americano bendato e legato in Caserma, dall’altra arriva Luigi Di Maio a parlare di caciara.

Parlare dello stato di diritto è «buttarla in caciara»

«Un nostro servitore dello Stato – ha aggiunto Luigi Di Maio – è stato ammazzato con 11 coltellate. Parlare ogni giorno quasi più del ragazzo bendato che del nostro carabiniere ucciso significa buttarla in caciara. I carabinieri sono stati puniti, noi stessi abbiamo detto che non è una bella foto. Ma, adesso, si vada avanti e spero veramente in una pena massima che possa essere l’ergastolo per questa gente». La questione non è la legittimità di parlare di un fatto o di un altro: l’omicidio è stato barbaro e le condanne ci saranno dopo i processi. Lo dice lo stato di diritto italiano. Aprire un dibattito su alcuni comportamenti – fatti sicuramente da singoli soggetti già isolati dall’Arma – è inevitabile. Non è buttarla in caciara.

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