Quelli che, durante l’AWS down, hanno scoperto la dipendenza dall’internet delle cose

Il problema del pomeriggio italiano di ieri ha investito in modo particolare gli strumenti proprietari di Amazon, da Alexa a Ring, passando per i servizi Prime e Music

08/12/2021 di Gianmichele Laino

Nel pomeriggio italiano di ieri (la mattinata sulla East Cost degli Stati Uniti), abbiamo segnalato un problema rilevante per quanto riguarda i servizi forniti da Amazon Web Services, ovvero AWS – si tratta del servizio di hosting e cloud computing proprietario di Amazon. In modo particolare, abbiamo evidenziato come il down di uno degli “snodi” della cdn abbia messo in difficoltà diversi siti e piattaforme che utilizzano AWS. Nella giornata di ieri, con l’Amazon down, alcuni servizi come Netflix e Disney+ hanno subito rallentamenti e problemi di caricamento. Si è trattato della trasposizione più concreta del malfunzionamento della console US-EAST-1, che Amazon ha individuato come fonte del down? Neanche per idea: a sentire i commenti delle persone sui social network, il danno maggiore sembrerebbe essere stato quello dovuto a una dipendenza ormai sempre più forte dall’internet delle cose.

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Amazon down, gli effetti sugli utenti della rete

Con il problema di Amazon down del 7 dicembre, infatti, ci sono state importanti conseguenze su diversi settori della Big Tech. Si pensi, ad esempio, a tutti i servizi proprietari di Amazon per quanto riguarda la domotica: Alexa e Amazon Ring su tutti. Ma poi si sono registrati problemi anche per le piattaforme di Amazon che offrono servizi come Amazon Music o Amazon Prime Video. Insomma, tutto quello che ha a che vedere con le utenze domestiche.

Negli Stati Uniti, le persone hanno riversato il loro disappunto sui social network, mostrando perplessità per l’interruzione del servizio. Con il fuorigioco di Amazon Ring, il sistema di videosorveglianza domestica gestibile anche da remoto con cui sempre più utenti riescono a tenere sotto controllo la propria casa anche quando sono al lavoro, molti utenti hanno improvvisamente compreso la loro dipendenza da un servizio di questo tipo. E chi aveva collegato tutto l’impianto elettrico della propria casa grazie alle prese intelligenti gestite da Alexa si è trovato nell’impossibilità di accendere la luce o di collegare altri elettrodomestici.

Il tutto, ovviamente, nonostante Amazon abbia fornito degli aggiornamenti – anche via social – sullo stato dell’interruzione. L’episodio che si è verificato ieri – importante, ma tutto sommato contenuto e risolto a stretto giro di tempo – non può non essere un campanello d’allarme per molte situazioni che si potranno verificare in futuro. La dipendenza sempre più stringente di sempre più azioni banali della nostra vita quotidiana da un certo tipo di tecnologia può portare a improvvisi blackout che ci renderanno complesse anche passaggi decisamente semplici. È il grande compromesso che dobbiamo accettare. La domanda è: in futuro avremo abbastanza risorse per poter sostenere il grande sforzo che, da qualche anno soprattutto, stiamo chiedendo alla rete?

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