Amazon Appstore annuncia un taglio delle commissioni per i piccoli sviluppatori

Sulla scia di Apple e Google, anche Amazon decide di tagliare le commissioni per i piccoli sviluppatori del suo Appstore, purché i ricavi fatturati nell'anno solare precedente siano inferiori a 1 milione di dollari

17/06/2021 di Giorgia Giangrande

Dall’ultimo trimestre del 2021 in poi, tutti coloro i quali vorranno caricare le proprie applicazioni nell’Appstore di Amazon potranno usufruire di un taglio alle commissioni che il colosso statunitense di Jeff Bezos ha deciso di attuare nell’ambito dello Small Business Accelerator Program.

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L’unica condizione affinché il programma sia attuabile è che i ricavi dello sviluppatore, già utente dell’Appstore, nell’anno solare precedente siano stati inferiori a 1 milione di dollari. La decisione, che è stata precedentemente messa in pratica anche da Apple dal gennaio 2021 e Google da luglio 2021, nasce per andare incontro alle realtà dalle piccole dimensioni, soprattutto anche alla luce delle molteplici proteste in corso che stanno riguardando in modo particolare App Store e Play Store e che hanno portato anche i sopracitati big a rivedere le loro politiche sulle percentuali da trattenere sulle vendite.

Ma mentre Apple e Google riducono il loro taglio del primo milione di dollari di entrate di uno sviluppatore dal 30 per cento al 15 per cento, la formula di Amazon ha una leggera modifica: prenderà un più alto 20 per cento delle entrate, ma darà agli sviluppatori un ulteriore 10 per cento in crediti promozionali AWS (Amazon Web Services), ovvero la piattaforma cloud più utilizzata del mondo, che offre più di 200 servizi completi da data center a livello globale.

L’idea è che se la vostra app sta usando comunque i popolari servizi cloud AWS di Amazon, praticamente manterrà il 90% dei soldi. E se vi capita di usare i servizi cloud di un concorrente, forse Amazon vi tenterà a diventare clienti di AWS.

Chi può usufruire di questo beneficio sull’Amazon Appstore?

La commissione del 20 per cento da parte di Amazon verrà applicata agli sviluppatori emergenti, cioè coloro che per la prima volta propongono la propria app su Amazon Appstore e agli sviluppatori che nell’anno solare precedente, cioè in questo caso nel 2020, hanno riportato ricavi inferiori a 1 milione di dollari.

Invece, per quanto riguarda gli sviluppatori con ricavi superiori a 1 milione di dollari, questi non potranno accedere a questa nuova politica e rientrano nel classico piano 70/30. Però dal momento che non c’è un anno fisso per la verifica dell’eleggibilità al piano 80/20, se uno sviluppatore ha guadagnato più di 1 milione di dollari nel 2020, nel 2021 non potrà aderire al programma. Al contrario, se nel 2021 i suoi ricavi scendono sotto il milione, nel 2022 potrà aderire al programma e avere trattenute del 20 per cento (più un 10 per cento di credito) da usare mensilmente nell’arco dei 12 mesi (a partire dal giorno in cui viene riconosciuto il credito).

Mosse come queste di Apple, Google e Amazon (seguendo le orme dei primi due) suggeriscono che c’è una pressione significativa in tutto il settore per riconsiderare il taglio del 30 per cento, se non altro per allontanare la tentazione di alternative che potrebbero avere un impatto più drastico sui profitti.

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