Altro che neofascisti, per Di Battista il problema sono i ladri

Mentre imperversa il dibattito sul Salone del Libro di Torino e sui presunti ammiccamenti del ministro dell’Interno verso l’ala più estremista della destra italiana arriva, immancabile anche, il commento di Alessandro Di Battista dal suo profilo Facebook. E l’entrata a gamba tesa nel dibattito del militante pentastellato è nel segno dell’ambiguità e, come al solito del “benaltrismo“. In sostanza, ci spiega Di Battista, il dibattito tra antifascismo nel 2019 non è solo “deprimente”, ma anche altamente pericoloso, in quanto distrae l’opinione pubblica dai veri problemi del Paese.

Da fascismo e antifascismo a onesti e disonesti: la retorica benaltrista di Dibba

E il refrain dell’ex parlamentare M5S, che ha sempre preferito glissare sull’antifascismo, è simile a quello di molta destra: ” Se certi “fascisti” di oggi – fossero nati durante il regime – sarebbero finiti al confino per manifesta stupidità, certi “anti-fascisti”, data la loro incapacità, il loro terrore, la loro ritrosia nel prendersela davvero contro i potenti di oggi beh, durante il ventennio, senz’altro li avremmo trovati sotto il balcone a Piazza Venezia a fare il saluto romano”.

Insomma, il consueto mondo incolore, in cui la polarità tra destra e sinistra viene soppiantata dalla dicotomia onestà/ disonestà. Una retorica che ha portato molti consensi al Movimento della prima ora, ma che ora probabilmente comincia a evidenziare tutti i suoi limiti, come testimoniato dalle prese di posizione di molti pensastellati.

“Rubano tutti. Rubano politici ruba-galline che sanno di avere i giorni contati e allora arraffano tutto quel che si può arraffare. Rubano politici più furbi grazie al sistema delle consulenze: le tangenti moderne. Rubano banchieri senza scrupoli utilizzando sofisticati trucchetti contabili e rubano (in questo caso ci rubano il tempo) certi giornalisti gossippari che scrivono sul nulla assoluto e che magari evitano per codardia di dare notizie scomode. Rubano tutti”: ci fa sapere Dibba, e aggiunge che brindano ogni qualvolta il dibattito vira su antifascismo- fascismo. Un posizione che contrappone, ancora una volta, l’urgenza della “questione morale” alla difesa delle istituzioni democratiche e della nostra Costituzione. E che sdogana, nella morte delle ideologie, il “benaltrismo” e l’opportunismo come unico vero modello politico.

Share this article