Decotta? No, decolla. Atlantia scelta da FS come partner per Alitalia
16/07/2019 di Enzo Boldi
Solo qualche settimana fa, era il 27 giugno, Luigi Di Maio rilasciò un’intervista in cui spiegava come Atlantia fosse destinata a essere decotta per via della cancellazione delle concessioni autostradali. Lo stesso vicepremier del Movimento 5 Stelle, nonché ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, disse che alla holding della famiglia Benetton – proprio per la sua posizione di debolezza sui mercati – non sarebbe stata data la possibilità di entrare nella newco Alitalia. Sono passate poco più di due settimane e Ferrovie dello Stato ha scelto proprio Atlantia come partner per completare il pacchetto (insieme al Tesoro e agli americani di Delta Airlines) per far ripartire la compagnia italiana.
Vince la linea della Lega che da mesi, attraverso diverse dichiarazioni pubbliche anche del suo leader Mattero Salvini, aveva aperto le porte della nuova Alitalia ad Atlantia. Sconfessata la linea del Movimento 5 Stelle, non tanto perché non sia stato legittimo permettere ai Benetton di inserirsi nella trattativa e formulare un’offerta a Mediobanca – l’advisor di FS che ha raccolto anche le manifestazioni di interesse di Claudio Lotito, del gruppo Toto e del colombiano Efromovich (ex patron di Avianca) -, ma perché le dichiarazioni dei vari ministri pentastellati (da Di Maio a Toninelli) sono state delle vere e proprie montagne russe.
Alitalia, FS ha scelto Atlantia come partner
E l’apice di questo sali-scendi continuo è stato toccato lunedì sera, quando il leader del Movimento 5 Stelle ha esultato sui social per questa soluzione che servirà a far ripartire Alitalia dopo lunghi anni di stallo continuo e di futuro indefinito.
«Gli italiani non metteranno soldi». E invece…
E l’esultanza non è per l’ingresso di Atlantia, ma perché lo Stato continuerà ad avere le quote di maggioranza della compagnia aerea. Peccato che, solo lo scorso anno (ospite di Nicola Porro a Matrix), lo stesso Luigi Di Maio aveva assicurato che lo Stato non avrebbe messo un centesimo di soldi degli italiani per il salvataggio dell’azienda. Un estate fa, la storia era ben diversa: ora lo Stato sarà il gran proprietario di Alitalia. Giusto cambiare, ma occorre ricordare le vecchie promesse da seconda Repubblica.
(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)