L’algerino in auto contromano a Pompei? No, non era «terrore» o «strage sfiorata»
30/03/2018 di Redazione
Lunedì pomeriggio a Pompei, in provincia di Napoli, un algerino di 22 anni è stato arrestato dopo aver percorso a bordo di un’auto, sotto effetto di stupefacenti, un tratto di strada contromano nella direzione del Santuario. Poco prima Othman Jridi, questo il nome del ragazzo, aveva rubato la vettura a Terzigno, un comune non lontano dalla città degli scavi. Si era messo alla guida dell’auto trovata con le chiavi inserite nel quadro e aveva percorso pochi chilometri per raggiungere Pompei. Giunto nei pressi del Santuario, si era poi infilato nella zona pedonale del piazzale, che in questi giorni non è delimitata dai soliti vasi dissuasori, rimossi per la via crucis.
In auto contromano nei pressi del Santuario di Pompei, arrestato 22enne algerino
Ebbene, la vicenda dell’arresto del giovane algerino ha ricevuto particolare attenzione perché durante l’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice monocratico di Torre Annunziata Fernanda Iannone, Jridi ha pronunciato a bassa voce frasi del Corano e pregato Allah. «L’ho fatto per sentirmi vicino ad Allah», avrebbe poi riferito spiegando il suo gesto. Il giudice non solo ha confermato il fermo ma ha anche accolto la richiesta del pm disponendo la custodia cautelare in carcere per i reati che venivano contestati, furto d’auto e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. L’algerino, fermato dai vigili urbani dopo un tentativo di fuga, aveva infatti mentito sulla sua identità e sull’indirizzo, fornendo quello di un connazionale. Inoltre il giudice, esperta in materia di terrorismo, ha invitato la Procura a trasmettere gli atti alla sezione Antiterrorismo della Dda di Napoli.
Nessuna strage sfiorata, irruzione tutt’altro che terroristica
Come evidenziato dal giornalista Massimo Mazza, alcuni siti di informazione ieri hanno riportato la notizia parlando di «terrore» e «strage sfiorata» (è il caso del Giornale), di auto lanciata «a folle velocità contro il Santuario» (come ha fatto Il Primato Nazionale, organo di Casapound). È evidentemente che si tratta di forte, eccessivo, sensazionalismo. Come spiega oggi il quotidiano Il Mattino di Napoli per gli investigatori Jridi è un delinquente comune, un ladro, tutt’al più uno squilibrato. Secondo il giudice i comportamenti del 22enne algerino evocano «episodi di attentati terroristici» e il fascicolo finirà all’Antiterrorismo per cautela e per escludere eventuali collegamenti con l’Isis. Ma l’irruzione è tutt’altro che terroristica, tanto che le misure di sicurezza nei pressi del Santuario non sono state modificate. Scrive Dario Sautto:
Tra gli atti che finiranno nelle mani dell’Antiterrorismo ci sarà anche il video che ritrae la scena della sua irruzione verso il sagrato del Santuario di Pompei. Un’irruzione, fortunatamente, tutt’altro che terroristica, visto che il 22enne ha percorso pochi metri in area pedonale,evitando i vigili urbani e poi provando a fuggire a piedi. Nel frattempo, dopo l’episodio, le misure di sicurezza non sono state rafforzate, ma restano le stesse già adottate da circa un anno a Pompei, ritenuta un possibile bersaglio per i terroristi vista la presenza sia dell’area archeologica che del Santuario. Il livello di attenzione era salito, invece, alcuni mesi fa, quando furono perquisite alcune abitazioni tra Boscoreale e Scafati: le tracce di un tunisino ritenuto vicino all’Isis portavano proprio a quelle zone al confine con Pompei, ma la ricerca fu vana.
(Foto: ANSA / CESARE ABBATE)