Alfie Evans sopravvive alla prima notte senza respiratore artificiale

24/04/2018 di Redazione

Alfie Evans, il bambino di Liverpool affetto da una malattia neurologica sconosciuta, è sopravvissuto alla prima notte senza respiratore artificiale. Ad annunciare la notizia è stata la madre con un post su Facebook: “Ad Alfie è stato assicurato l’ossigeno e l’acqua! È sorprendente. Non importa cosa accadrà, ha già dimostrato che i medici si sbagliano“.

I genitori avrebbero praticato la respirazione bocca a bocca tutta la notte al bimbo, essendo impossibilitato a farlo autonomamente.

Anthony Hayden, il giudice d’appello britannico che giorni fa ha firmato il verdetto che autorizza i medici di Liverpool a staccare la spina al piccolo Alfie Evans, aveva chiuso la porta a ogni ripensamento dopo un ultimo consulto con gli avvocati delle parti e un confronto telefonico anche con i rappresentanti legali della famiglia in Italia, coinvolti in seguito alla concessione della cittadinanza italiana al bimbo.

Alfie Evans, il giudice: via alla procedura di distacco dai macchinari

Il bambino malato di una malattia neurodegenerativa grave ma ancora non diagnosticata doveva smettere di respirare nel pomeriggio di ieri, ma i genitori, basandosi anche su un cavillo burocratico, erano riusciti a posticipare ulteriormente il momento del distacco dei macchinari che lo mantenevano in vita. La concessione della cittadinanza italiana nelle ultime ore aveva aperto uno spiraglio. La cittadinanza era stata concessa in extremis dal governo italiano per consentire al bimbo di essere trasportato a Roma.

L’ospedale pediatrico del Bambino Gesù era pronto ad accoglierlo. Nei giorni scorsi i genitori di Alfie sono stati ricevuti anche da Papa Francesco. L’Italia si è mossa anche attraverso il ministro della Difesa Roberta Pinotti che ha garantito un aereo di Stato per il trasferimento del bambino.

Il distacco della macchina per la ventilazione respiratoria del piccolo Alfie è avvenuto lunedì sera. Secondo alcune fonti i genitori del bimbo gli avrebbero praticato la respirazione bocca a bocca per tutta la notte, non potendo più il bambino ricevere ossigeno dalle macchine. Ieri sera genitori di Alfie, Thomas and Kate, erano nella stanza dei piccolo, all’Alder Hey Hospital, per trascorrere con lui gli ultimi momenti. Il padre ha confermato in un video su Facebook il distacco del respiratore.

I genitori: ha respirato da solo per 10 ore

Il papà di Alfie ha parlato all’alba ai giornalisti all’esterno dell’ospedale a Liverpool, circa dieci ore dopo il distacco delle macchine, spiegando che i medici si sono detti «stupiti» della forza del piccolo, che ha respirato da solo per ore. Il papà ai media ha spiegato che i medici non si aspettavano una simile reazione: «Dicevano che stava soffrendo e invece non soffre anche senza respiratore», ha affermato Thomas dicendosi convinto comunque che entro «un paio d’ore» potrà aver bisogno di «sostegno» per continuare a respirare. Il papaà di Alfie ha aggiunto che il bimbo non ha avuto neppure acqua o cibo «per sei ore», ma poi è stato idratato dai sanitari.

In un posto su Facebook la mamma del bimbo ha poi fatto sapere che ad Alfie è stato assicurato l’ossigeno e l’acqua. «È sorprendente. Non importa cosa accadrà, ha già dimostrato che i medici si sbagliano». Nel post della mamma di Alfie, sono pubblicate due foto del piccolo. Nella prima immagine si vede il bambino senza cannule per l’ossigeno in braccio alla madre, nella seconda foto Alfie ha invece le cannule nasali per l’apporto di ossigeno. La madre Kate ha espresso la propria gioia per la possibilità data ad Alfie di poter usufruire dell’ausilio per l’ossigenazione con un post in cui campeggiano vari cuoricini e che si conclude con la frase «Quanto è bello».

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