Il sottosegretario all’Economia Villarosa si è avvicinato al M5S guardando i documentari sui rettiliani | VIDEO
29/01/2019 di Gianmichele Laino
Ecco la base culturale che ha formato l’attuale classe dirigente del Movimento 5 Stelle. Lo scopriamo – in maniera dichiarata, ancora una volta di più – dalle parole del sottosegretario all’Economia pentastellato, Alessio Villarosa. Intervenendo alla presentazione del libro del senatore Elio Lannutti e di Franco Fracassi, ha infatti ammesso la sua antica passione per i rettiliani.
Alessio Villarosa alla presentazione del libro di Lannutti
La formazione di Alessio Villarosa sui video dei rettiliani
Insomma, prima di essere grillino e pentastellato, Alessio Villarosa era stato attratto dalle idee – ovviamente da un punto di vista critico, sia chiaro – che puntavano a spiegare tutti i complotti presenti in Italia con l’esistenza di un nascosto partito Rettiliano che raccoglieva intorno a sé alieni dalle fattezze umane che, in realtà, controllavano il mondo sotto copertura.
A segnalarlo, oggi, è Luciano Capone sul Foglio. Ecco il momento esatto in cui Villarosa ha fatto la sua rivelazione sui video dei rettiliani: «Mi sono avvicinato al Movimento 5 Stelle in questo modo. Guardando i primi documentari sui quali ho iniziato a capire il problema del sistema bancario: certo, erano quasi tutti complottisti, nel senso che non si spiegava la reale motivazione di questi passaggi e si pensava ai famosi rettiliani». Poi si mangia anche il concetto successivo: “le scie chimiche”. Non riesce a dirlo, perché sarebbe stato troppo. Ma l’intenzione c’era.
Villarosa è un convinto sostenitore della teoria della nazionalizzazione di Banca d’Italia. Una questione spiegata in maniera sin troppo esemplificativa e sempre dal punto di vista del complotto (che, nonostante il sottosegretario non creda più ai rettiliani, evidentemente gli è rimasto come modo di affrontare le questioni). Ecco quindi spuntare fuori la storia delle quote del capitale di Banca d’Italia divise tra le banche private e la storia dei due/tre istituti bancari che ne detengono la maggioranza.
L’errore nello studio della banca di Svezia
Ma scopriamo anche un’altra fonte degli approfondimenti di Villarosa. Si tratta dello studio della Banca di Svezia che lui chiama «The governing a governor». Il titolo corretto, semmai, è Governing the Governors. E, soprattutto, la sua interpretazione di questo studio – a cui ha partecipato anche l’italiano Giancarlo Spagnolo – è un po’ troppo forzata. Se è vero, infatti, che il documento analizza l’unicità del sistema bancario italiano, da qui ad affermare che nello studio emerge la convinzione di voler nazionalizzare – secondo i criteri prospettati da Villarosa – la Banca d’Italia, ne passa di acqua sotto ai ponti.