Alessandra Mussolini propone il reato di ducefobia

26/10/2019 di Redazione

Calcio e politica, un binomio che si fa sempre più pericoloso, perché quello tra le tifoserie è ormai non solo uno scontro di fede calcistica, ma anche di ideologie politiche. E infatti è crescente (e comunque non abbastanza) l’attenzione da parte della Uefa al tema, soprattutto nelle sue declinazioni razziste tristemente note e ricorrenti. L’orientamento di alcune curve, fortemente virato sul versante dell’estrema destra e del fascismo è purtroppo noto. Benché Alessandra Mussolini liquidi la questione con un “Il tifo è di per sé estremista: sono ultras, no? Lo dice il nome stesso” quanto accaduto nel corso della partita Celtic-Lazio è stato grave. Ed è stata la stessa nipote del Duce a commentare i fatti, avanzando però un’ipotesi alquanto sopra le righe.

Alessandra Mussolini su Celtic-Lazio

Il match di Europa League si è svolto a Glasgow e i tifosi laziali si sono distinti, nel prepartita, marciando per il centro della città scozzese col braccio teso in avanti a mo’ di saluto romano fascista, in un tripudio di inni al Duce. Un gesto decisamente inaccettabile per la tifoseria opposta, che è tradizionalmente di sinistra, antirazzista e antifascista. Per tutta risposta alla palese provocazione, infatti, gli ultras del Celtic hanno sventolato orgogliosi uno striscione che in poco tempo ha fatto il giro della rete, al pari della marcia dei laziali.

Lo striscione bianco portato sugli spalti recava la scritta «Follow your leader» e il disegno di un uomo a testa in giù, chiaro riferimento a Benito Mussolini e alla sua morte. «Seguite il vostro capo», questa la traduzione: gli scozzesi hanno insomma invitato i biancocelesti a fare la stessa fine del Duce.

La risposta di Alessandra Mussolini c’era da aspettarsela, troppo ghiotta come occasione. E infatti all’AdnKronos ha commentato l’accaduto sottolineando la gravità del gesto e avanzando l’ipotesi di introdurre un nuovo reato nell’ordinamento giudiziario italiano: quello di ducefobia«Chi espone la foto o il disegno di mio nonno a testa in giù commette un atto di violenza, che andrebbe perseguito» ha spiegato la Mussolini.

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