È morto Alberto Rizzoli, nipote dello storico fondatore della casa editrice

22/02/2019 di Enzo Boldi

È morto all’età di 74 anno Alberto Rizzoli, nipote di Angelo, il fondatore dell’importante casa editrice italiana di famiglia. L’uomo, imprenditore anche lui, si sarebbe sparato – per cause ancora da accertare – mentre si trovava nella sua villa di Rognano, in provincia di Pavia. Il corpo agonizzante è stato ritrovato dal guardiacaccia della Garzaia di Villarasca, una tenuta di cui era proprietario.

Inutile, però, qualsiasi tentativo di soccorso. Quando è stato ritrovato, infatti, Alberto Rizzoli era ancora in vita, ma le sue condizioni erano ormai troppo gravi per salvarlo. L’imprenditore è morto pochi minuti dopo esser arrivato al Pronto soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia. Ancora non è chiaro cosa lo abbia spinto a premere sul grilletto della sua pistola a quattro giorni dal suo 74esimo compleanno.

Chi era Alberto Rizzoli

Nipote del fondatore della Casa Editrice Rizzoli, figlio di Andrea e fratello di Angelo, nel 1974 divenne amministratore delegato della società e anche presidente della cartiera di Marzabotto. Cinque anni dopo, a causa di alcuni contrasti con il fratello Angelo, si dimise dalle cariche. Non lasciò, però il mondo dell’editoria, e trovò la sua strada parallela all’azienda di famiglia fondando il gruppo Quadratum, editore, tra le tante cose, de La cucina italiana, Successo e Weekend.

I guai giudiziari e il rapporto con la famiglia

Nel 1983 venne arrestato insieme al fratello con l’accusa di bancarotta, ma fu rilasciato dopo venti giorni e prosciolto definitivamente in fase di istruttoria. A questo punto Alberto Rizzoli decise di abbandonare il mondo dell’editoria dedicandosi  alla gestione dell’azienda agricola nel pavese. Nel 2015, però, pubblicò con il cugino Nicola Carraro il volume ‘Rizzoli, la vera storia di una grande famiglia italiana’, in cui raccontava la storia della sua famiglia dal lato privato e la figura del nonno Angelo, cresciuto orfano dai ‘Martinitt’ a Milano, e morto miliardario, dopo aver fondato la casa editrice che porta il suo nome. «Nascere Rizzoli alla metà degli anni Quaranta – disse in un’intervista al Corriere della Sera nel 2013, dopo la morte del fratello – rappresentava un grande privilegio di cui sia Angelo che io ci siamo sempre resi conto. In generale penso che sull’intera storia di noi Rizzoli andrebbe fatta una chiarezza che non c’è ancora mai stata».

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