Alberto Bagnai spiega come per la Lega l’uscita dall’euro non sia più una delle prime priorità

11/05/2018 di Redazione

Alberto Bagnai, professore associato di economia all’università di Pescara ed eletto senatore con la Lega alle ultime elezioni politiche, ha spiegato come per il partito di Matteo Salvini l’uscita dall’euro non sia più tra le «le prime priorità»,

Alberto Bagnai spiega come per la Lega l’uscita dall’euro non sia più una delle prime priorità

Lo riferisce l’agenzia Reuters, che sintetizza l’incontro avuto da Bagnai con i giornalisti della stampa estera. Il senatore leghista è probabilmente l’esponente più noto tra i no euro in Italia, e benché abbia un passato da simpatizzante di sinistra è stato chiamato da Salvini proprio per rafforzare l’immagine euroscetica del Carroccio. Il leader della Lega appare però consapevole come l’uscita dall’euro sia stato un tema assai utile per risollevare il suo partito dopo la traumatica fine dell’era Bossi, ma come ora sia piuttosto inservibile in una fase di governo.

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Che un simile concetto sia espresso anche da Alberto Bagnai evidenzia ulteriormente come la Lega rinuncerà all’uscita dall’euro per formare un governo con il M5S, che in questi anni si è riposizionato sotto la guida di Luigi Di Maio sui temi europei.  Il senatore del Carroccio ha comunque ribadito la sua avversione alla moneta comune. Secondo Bagnai «l’unione monetaria è un progetto destinato al fallimento, l’ideale sarebbe che l’euro venga smantellato dai paesi più forti»: frasi che cercano di mantenere una difficile coerenza con la nuova posizione imposta dal governo coi Cinque Stelle, ma anche con Forza Italia sarebbe andata allo stesso modo.

Alberto Bagnai
Il candidato della Lega, Alberto Bagnai, durante una conferenza stampa, Roma, 23 gennaio 2018. ANSA / ETTORE FERRARI

Alberto Bagnai  ufficializza la rinuncia di Salvini a uscire dall’euro

Nell’incontro con la stampa estera riferito da Reuters Alberto Bagnai ha criticato anche il referendum sull’euro, antica proposta del M5S di recente rilanciata in modo contradditorio da Beppe Grillo, come uno strumento di propaganda. Il senatore leghista è uno dei nomi che circolano come possibile ministro per il governo sostenuto dai Cinque Stelle e dalla Lega, anche se è citato per un dicastero non ecomico, come l’Istruzione.

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