L’AI nella tecnica di produzione cinematografica
Gli aspetti virtuosi e quelli preoccupanti che stanno portando l'intelligenza artificiale a diventare essenziale nella produzione cinematografica
16/08/2024 di Gianmichele Laino
Dopo aver raccolto diverse indicazioni sulle impressioni degli addetti ai lavori riguardo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo del cinema, è arrivato il momento di stilare – come si fa per gli argomenti controversi – una lista di pro e di contro per definire l’importanza dell’AI nelle tecniche produttive e per cercare di capire quanto quest’ultima influenzerà la nostra impressione di trovarsi, al cinema, di fronte a un’opera d’arte.
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AI e produzione cinematografica: una lista di pro e contro
Come direbbe qualcuno, l’AI ha fatto anche cose buone. Si pensi, ad esempio, a quanto riesce a far risparmiare in termini di effetti speciali. Tra l’altro, questa tendenza non è iniziata di recente, con le grandi evoluzioni dei software di AI generativa che ci sono state dal 2023 in poi (con evidenze che sono risultate familiari anche al grande pubblico dei non addetti ai lavori). Sin dagli anni Novanta e dai primi anni Duemila, tecniche di intelligenza artificiale sono state impiegate nei kolossal, ad esempio, per generare grandi folle. Oggi, questo tipo di soluzione è molto più alla portata, riguarda anche le piccole produzioni cinematografiche e può essere adottata con relativa semplicità. Inoltre, se consideriamo gli effetti speciali, il suo raggio d’azione è molto più ampio di un tempo: l’AI riesce a modificare le espressioni dei volti o a risolvere problemi che da sempre hanno rappresentato un problema per il mondo del cinema. Si pensi all’invecchiamento di un attore o a una sua eventuale trasformazione fisica.
I principali rischi
La lista dei contro, invece, parte dalla fase di pre-produzione: Century Fox e Warner Bros, ad esempio, stanno già sfruttando l’AI per analizzare le sceneggiature, analizzando trama, personaggi e dialogo. Questo rappresenta un rischio: la valutazione dell’intelligenza artificiale non può non basarsi su elementi testuali e d’archivio già prodotti in passato. È qui che si genera quell’effetto-replicazione di cui sono molto preoccupati gli addetti ai lavori: la selezione di sceneggiature basata su intelligenza artificiale rischia di appiattire il prodotto e, soprattutto, di tarpare le ali alla produzione delle opere d’arte che, in quanto tali, sono fuori dagli schemi.
Lo stesso vale anche per la selezione del cast o per l’intelligenza artificiale utilizzata in sede di doppiaggio. Se si aggiunge tutto questo a una AI in grado di scrivere una sceneggiatura si comprende benissimo come questa applicazione del software possa rappresentare un rischio per alcune manovalanze e per alcuni ruoli di primo piano nella filiera cinematografica.