L’agenzia per l’asilo dell’Unione Europea è stata accusata di «violenze psicologiche» sui suoi dipendenti
10/05/2018 di Gianmichele Laino
Nel mirino di un’inchiesta di Politico finisce l’Agenzia per l’asilo dell’Unione Europea. Si tratta di quell’ufficio che, a Bruxelles, è cruciale per la risposta dei Paesi membri sull’immigrazione (specialmente nei confronti di Grecia e Italia) e che, per questo motivo, si trova a gestire anche ingenti risorse economiche. Ora, però, secondo quanto riportato dal portale statunitense, i suoi vertici sarebbero al centro di un’indagine per violenze psicologiche sullo staff.
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Agenzia Asilo UE, le accuse
José Carreira, l’executive manager dell’Agenzia per l’asilo dell’Unione Europea, nega qualsiasi circostanza di questo tipo. Ammette che è in corso una investigazione da parte dell’Olaf, ovvero dell’ufficio europeo per la lotta anti frode, ma che nessuno dei suoi colleghi risulta essere iscritto nel registro degli indagati.
«Neghiamo tutte le accuse formulate nei nostri riguardi – ha detto Carreira – e sottolineo che l’indagine dell’OLAF è in corso da oltre otto mesi: non sono state fatte accuse contro nessuno in particolare, né sono state richieste o messe in atto misure preliminari».
Eppure, Politico afferma di aver letto alcuni documenti che contengono accuse piuttosto esplicite riguardanti la gestione delle risorse umane. I dipendenti dell’Agenzia per l’asilo dell’Unione Europea sarebbero stati costretti a subire delle pressioni pur di rispondere alle esigenze dei vertici, talvolta sconfinanti nella vera e propria violenza psicologica.
Agenzia Asilo UE, il sistema di gestione del personale
Emmanuel Maurage – che proviene dalla stessa alta scuola di formazione del presidente francese Emmanuel Macron e che è a capo delle risorse umane – ha pregato i suoi colleghi di non accettare di «applicare ordini illegali anche se la pressione che viene fatta sui singoli individui è alta» e, di conseguenza, di resistere alla «violenza psicologica che è pervasiva in questa istituzione e che è considerata da alcuni come un modo “normale” di gestire il personale».
Agenzia Asilo UE, la risposta dei vertici
I capi di accusa partono anche dalla presenza di altre email di dipendenti che denunciano situazioni di vessazioni psicologiche. Un vero e proprio grattacapo per un’agenzia che ha delle responsabilità estremamente elevate su uno dei problemi più sensibili dell’intero sistema dell’Unione Europea. «Queste e-mail – ha spiegato José Carreira a Politico – provenivano da tre dipendenti specifici e non costituiscono in alcun modo un’analisi obiettiva o autorevole dello stato delle cose in agenzia». Un mistero su cui soltanto una approfondita investigazione potrà gettare una luce definitiva.