La bufala dell’agente della FBI arrestato perché nero (e poi rilasciato) | VIDEO

Come spesso accade, gli eventi reali – anche quelli di cronaca nera – che accadano nel mondo rischiano di essere accompagnati da fake news. Nella giornata di lunedì 1 giugno abbiamo raccontato di come la narrazione sul cosiddetto Dc Blackout fosse forzata e non veritiera. Ma attorno all’uccisione di George Floyd, è stata diffusa un’altra serie di bufale che poco hanno a che vedere con quella tragedia che ha sconvolto gli Usa e il mondo intero. Una tra le tante è il video dell’agente FBI arrestato perché nero.

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Nelle ultime ore, infatti, sta circolando sui social un filmato in cui si vede la Polizia (non è specificato né il dove, né il quando) che si avvicina a un uomo in strada, fuori da un locale. Gli agenti si avvicinano a lui e, dopo aver dialogato con lui, gli mettono le manette. Secondo la narrazione social che ne è stata fatta, durante la perquisizione nelle sue tasche, la Polizia trova un tesserino molto particolare e lo libera. Si tratterebbe, infatti, di un agente della FBI. Ma, la storia reale, dice ben altro.

Agente FBI arrestato perché nero, la bufala

Non si tratta, infatti, di un agente FBI arrestato perché nero. A spiegarlo è un amico dello stesso uomo finito, per alcuni istanti, in manette.

 

Insomma, ora sappiamo che l’uomo si chiama Atter, che non è un agente della FBI, che fa il paramedico, che il filmato è stato girato a Rochester. La stessa persona protagonista del video, aveva spiegato cosa era successo su Instagram (prima di rendere privato il proprio profilo), raccontando che quel video era stato girato nel 2019.

L’atteggiamento della Polizia

La storia, dunque, è reale. Ma raccontare di un agente FBI arrestato perché nero e poi rilasciato non appena i poliziotti si sono resi conto dell’errore è un’incredibile forzatura. Molti giornalisti locali, infatti, sottolineano come questa narrazione non renda giustizia alla denuncia social fatta dal giovane che voleva mostrare come agisce la polizia americana nei confronti degli afro-americani. Il giovane viene rilasciato dopo il controllo dei documenti, dopo esser stato ammanettato, ma non perché è un agente dei Federali.

(foto di copertina: da video Facebook)

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