Salvini non conosce le deleghe ministeriali sulle adozioni e il professor Conte lo invita a studiare

31/03/2019 di Enzo Boldi

Rimandato. Anzi, Bocciato. Matteo Salvini è stato ripreso ufficialmente da Palazzo Chigi e Giuseppe Conte sul tema delle adozioni, dopo la figuraccia di Verona in cui ha mostrato la sua scarsa conoscenza delle varie deleghe ministeriali. Il leader della Lega, intervistato a margine del suo discorso al Congresso delle Famiglie di Verona, aveva chiesto un’accelerazione negli iter da parte del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora, del Movimento 5 Stelle. Peccato che la delega su questo tema l’abbia il ministro leghista Lorenzo Fontana, quindi uno dei suoi.

«Spadafora si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono più di 30mila famiglie che attendono di adottare un bambino – aveva detto Matteo Salvini ai cronisti -. Sul tema adozioni mi aspetto di più dal presidente del Consiglio, che ha nominato la commissione adozioni internazionali che la sinistra aveva affossato e imbalsamato per anni, senza interpellare il ministro con delega alla famiglia». Se questa è la convinzione del ministro dell’Interno si potranno aspettare anni, se non decenni, per l’accelerazione delle pratiche sulle adozioni, dato che nessuna delle persone citate da lui ha potere decisionale in merito.

Il ministro dell’Interno non sa chi ha la delega sulle adozioni

«La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega, Lorenzo Fontana – precisa in una nota ufficiale la presidenza del Consiglio dei ministri -. Il presidente del Consiglio ha solo mantenuto le funzioni di presidente della Commissione per le adozioni internazionali. Spetta quindi a Fontana adoperarsi – come chiesto da Salvini – per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30mila famiglie che aspettano».

Giuseppe Conte: Salvini studi e poi parli

E non finisce qui. In una giornata in cui le distanze tra Movimento 5 Stelle e Lega si sono acuite sempre di più, arriva una bacchettata da parte del professor Giuseppe Conte, che rimanda Matteo Salvini e lo invita a rimettersi sui libri prima di parlare a sproposito: «Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione».

(foto di copertina: ANSA/FILIPPO ATTILI/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI+ ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

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