Il vicesindaco (FdI) di Acquasanta Terme dice che la cena per la Marcia su Roma non era fascista

30/10/2019 di Enzo Boldi

Prima la negazione: «Non sapevamo di questa cena organizzata dalla sezione locale di Fratelli d’Italia». Poi, però, la presenza del vicesindaco di Acquasanta Terme, del sindaco di Ascoli Piceno e altri esponenti di rilievo di Fratelli d’Italia nelle Marche certificate da fotografie pubblicate dal quotidiano online PicenoOggi. La bufera per la cena celebrativa nel 97esimo anniversario della Marcia su Roma prosegue, inevitabilmente. Sulla locandina e sul menu le citazioni di Benito Mussolini e il logo di Fratelli d’Italia sotto al fascio littorio. Scelte inequivocabili.

LEGGI ANCHE > Ascoli Piceno, Fratelli d’Italia ha organizzato una cena-evento per celebrare la marcia su Roma

Nel tardo pomeriggio di martedì, il TgZero di Radio Capital (con il podcast pubblicato a questo link) ha intervistato, in diretta, il vicesindaco di Acquasanta Terme e segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Luigi Capriotti che – secondo le indiscrezioni e la fotografia pubblicata da PicenoOggi – ha partecipato a quella cena per la marcia su Roma. E le sue giustificazioni non sono state molto esaltanti.

Acquasanta Terme, parla il vicesindaco (FdI)

Rispondendo alle domande di Edoardo Buffoni e Michela Murgia, Capriotti provato a usare delle capriole linguistiche che quasi giustificavano quella cena per celebrare la marcia su Roma. Ha detto che non si è trattato di un evento a stampo fascista e che lui è un fervente sostenitore del motto «Dio, patria e famiglia», spiegando come sul suo balcone sia da sempre affisso il tricolore italiano.

Il pacco da ritirare

Il vicesindaco di Acquasanta Terme è anche il segretario provinciale di Fratelli d’Italia. Insomma, non proprio un personaggio secondario nell’organigramma del partito di Giorgia Meloni. Nel tentativo di districarsi dalla matassa, Capriotti aveva detto di esser passato in quel ristorante per caso, solamente per ritirare un pacco. Poi ha sottolineato come l’emergenza fascismo sia immaginaria e creata ad arte. Ma a quella cena c’erano i vertici di FdI nelle Marche.

Share this article