Di cosa è accusato l’imprenditore francese Vincent Bolloré

24/04/2018 di Redazione

Vincent Bolloré, l’imprenditore francese a capo di Vivendi (azionista di riferimento di Tim), è stato messo sotto custodia cautelare dalle autorità di Parigi per dei presunti casi di corruzioni in Africa.

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Lo rivela Le Monde. Il miliardario è accusato di avere corrotto dei funzionari pubblici di Togo e Guinea per l’ottenimento di due scali portuali nelle capitali Lomé e Conakry.

L’avvocato di Bolloré ha negato ogni tipo di accusa, affermando che il suo assistito fornirà ogni tipo di chiarimento alle autorità di polizia per verificare che ogni passaggio nella scalata per il controllo dei porti sia stato rispettato: “Di fronte a una concorrenza insostenibile, questa è stata la sola esperienza del gruppo Bolloré, del suo gruppo industriale, la sua esperienza nell’ambito dei porti da più di 30 anni. La sua posizione di leader nel continente africano e gli investimenti molto importanti che continua a realizzare gli permettono di vedersi attribuiti, solo o in partenariato, delle concessioni portuali“.

Il gruppo Bolloré “smentisce formalmente che la sua filiale in Africa abbia commesso delle irregolarità. Le prestazioni relative a queste fatturazioni sono state realizzate in piena trasparenza“.

Insieme all’imprenditore sono in attuale stato di fermo il direttore generale del gruppo Gilles Alix e Jean-Philippe Dorent, responsabile dell’agenzia di comunicazione Havas.

In attesa di ulteriori sviluppi, il titolo è crollato.

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