Alcune mail hackerate di una emittente russa mostrano accordi con la Cina per un’informazione congiunta

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Si tratta di documenti che risalgono al 2021 e che sono emersi dopo il leak dei file in questione

Accordi sull’informazione congiunta che avrebbero dovuto coinvolgere i principali media russi e cinesi. È questo il risultato di un leak legato all’hackeraggio di alcune mail dell’emittente russa VGTRK. Secondo il sito web The Intercept, infatti, nel luglio del 2021 era stato firmato un accordo bilaterale sul modo di raccontare i grandi eventi da parte delle due potenze. «Le principali figure del governo e dei media russi e cinesi hanno discusso di dozzine di prodotti di notizie e iniziative di cooperazione, tra cui lo scambio di contenuti di notizie, il commercio di strategie di media digitali e la coproduzione di programmi televisivi. Lo sforzo è stato guidato dal Ministero russo per lo sviluppo digitale, la comunicazione e i mass media e dall’Amministrazione nazionale della radio e della televisione cinese» – ha scritto The Intercept.



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Accordo Russia-Cina, le informazioni congiunte messe nero su bianco in documenti del 2021 e le mail hackerate

Ma come si è arrivati a scoprire questo accordo? Sicuramente, l’azione d hackeraggio del media russo VGTRK rientra in quel concetto di guerra ibrida che abbiamo provato più volte a spiegarvi e che ha caratterizzato la narrazione giornalistica del conflitto tra Russia e Ucraina nel 2022. Il noto collettivo Distributed Denial of Secrets – che ha sempre eseguito delle azioni a favore dell’Ucraina a livello informatico – ha pubblicato un grande quantitativo di file relativo a enti, istituzioni, organizzazioni e aziende russe. All’interno di questi file, c’erano anche le mail dell’emittente VGTRK che contenevano parte di questi accordi. Documenti ufficiali su cui, del resto, il governo cinese – interpellato anche attraverso l’ambasciata di Pechino negli Stati Uniti – non si è voluto esprimere.



Spunterebbero nomi molto interessanti negli accordi: grandi media statali, media online e aziende private, compreso Huawei. Ci sarebbero stati decine di progetti di informazione (ma anche di intrattenimento) congiunti, che prevedevano – tra le altre cose – anche lo scambio di informazioni sui reciproci Paesi da parte delle più importanti agenzie giornalistiche. Insomma, tutto il necessario per costruire una narrazione bilaterale, che potesse in qualche modo contrastare le informazioni che arrivavano – a senso unico – dall’occidente.