Per il Comune di Roma «se abbandoni un cane sei complice». Non un criminale

11/07/2019 di Enzo Boldi

L’iniziativa è giusta e sacrosanta. Ogni Estate, infatti, il fenomeno dell’abbandono cani porta alle consuete riflessioni sulla crudeltà dell’uomo nei confronti degli animali che vengono deliberatamente lasciati sul ciglio delle strade. Un gesto criminale che deve essere stigmatizzato e condannato in primis dalla politica. Il Comune di Roma, anche quest’anno, ha avviato una campagna mediatica sul tema, ma stavolta ha sbagliato nella scelta del motto: «Se abbandoni, sei complice».

Ma complice di cosa? Il tema dell’abbandono cani è molto serio e non si può ridurre al senso di complicità (che poi deve prevedere almeno un altro soggetto interessato, che non può essere il nostro animale domestico o amico a quattro zampe), ma occorre parlare chiaramente di un atto criminale. E non si tratta di persuasione morale, ma di un reato previsto dal codice penale. L’articolo 727 c.p., infatti, recita espressamente così: «Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro».

Abbandono cani, il motto sbagliato del Comune di Roma

L’iniziativa del Comune di Roma contro l’abbandono cani, come detto, è legittima e sacrosanta. Ma il motto utilizzato per lanciare la campagna è completamente errata. Sui manifesti compare il volto dell’attore Stefano Fresi, da sempre al fianco dei diritti degli animali, e la stessa Virginia Raggi ha condiviso il lancio di questa iniziativa sulla propria pagina Facebook.

Se abbandoni, sei complice!

“Se abbandoni, sei complice!”. È lo slogan della nuova campagna contro l’abbandono estivo degli animali domestici dell’iniziativa, che quest’anno può contare su due testimonial d’eccezione: l’attore romano Stefano Fresi e il cagnolino Benji. Abbandonare un cane non solo è disumano ma è anche un reato. E la campagna – con oltre 1000 manifesti, retrobus, spot radio e social – punta a prevenire e contenere il fenomeno, favorendo allo stesso tempo l’adozione responsabile degli ospiti dei canili di Roma Capitale. Da gennaio a oggi abbiamo accolto più di 810 animali nei due canili comunali di Muratella e Ponte Marconi. Negli stessi mesi, ben 513 esemplari sono stati adottati. Circa 210 cani sono stati ricongiunti ai loro proprietari e altri smistati in rifugi convenzionati. Ma questi dati non bastano: vogliamo incentivare ancora di più le adozioni e fornire assistenza a chi desidera aiutare un animale. Sul sito www.canilidiroma.it, sono disponibili i contatti per la richiesta di affido e anche le foto, con relativa scheda informativa, di ciascun animale. Un ringraziamento speciale va a Stefano Fresi che ha prestato gratuitamente la propria immagine per questa importante campagna di comunicazione. E voglio ringraziare anche una nostra agente della Polizia Locale che ieri ha salvato una cagnolina sottraendola alla strada e allo sfruttamento e adottandola. È un bell’esempio per tutti i cittadini.Ringrazio anche Gianluca Perilli, primo firmatario sulla legge contro il maltrattamento sugli animali.Abbandonare un cane è un atto orribile e criminale. Adottare un cane è un atto d'amore.

Gepostet von Virginia Raggi am Mittwoch, 26. Juni 2019

Complice di chi?

Motto sbagliato per una giusta idea. Ogni anno, nonostante il trend sia in leggero calo, centinaia di italiani decidono di abbandonare il proprio animale domestico prima di partire per le proprie vacanze estive. Molti di questi cani, gatti (ma anche altri animali) finiscono per ritrovarsi rinchiusi in un canile (i più fortunati) o di sfidare l’addiaccio senza esserne abituati, con tutto quello che ne consegue. Molti di loro, impauriti, si ritrovano a viaggiare soli e a essere investiti dalle automobili. Chi abbandona un cane non è un complice, ma un carnefice.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Giuseppe Civati)

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