La Lega chiede al M5S di escludere ‘i 49 milioni’ dalla Commissione d’inchiesta sui finanziamenti ai partiti

30/07/2019 di Enzo Boldi

Il Movimento 5 Stelle sta portando avanti la sua linea per indagare sui finanziamenti ricevuti nel corso degli anni dai vari partiti. La Commissione bicamerale d’inchiesta, ideata dopo la notizia dei presunti fondi illeciti dalla Russia alla Lega, ha l’obiettivo di scoperchiare alcune condotte al di fuori della legge. Il Carroccio, però, ha chiesto agli stessi alleati di governo di escludere dalle indagini la gestione dell’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito. Per farla breve: non approfondire sulla vicenda di quei famosi 49 milioni di euro di rimborsi elettorali scomparsi dalle casse del Carroccio.

E a confermare tutto ciò non sono state le opposizioni, come si potrebbe pensare, ma un elemento di spicco della stessa maggioranza condivisa tra Lega e Movimento 5 Stelle: «Confermo quanto riportato – ha detto all’Ansa Francesco D’Uva, capogruppo M5S alla Camera dei deputati -.  ma siamo fiduciosi che la Lega possa cambiare la sua posizione. Francamente, fatichiamo a comprenderla e faticherebbero anche i cittadini, ne vale del loro stesso interesse».

La Lega non vuole che la Commissione indaghi sui 49 milioni

Conferma e stoccata all’alleato di governo. La Lega, per voce dello stesso Movimento 5 Stelle, ha dunque fatto richiesta di non approfondire sui bilanci del Carroccio sotto la gestione dell’ex tesoriere Francesco Belsito. Il periodo da cui vorrebbero si partisse, dunque, è quello post scandalo dei «49 milioni»: oltre il 2013, quindi. Una voce che è arrivata anche all’orecchio del leader del Movimento 5 Stelle che, come spesso capita (e questo non fa quasi più notizia) non ha preso benissimo questa notizia.

Il piano di rientro in comode rate

«Ho saputo di questa cosa dai miei capigruppo – ha spiegato Luigi Di Maio -. Questo, secondo noi, non va bene. Noi vogliamo che la commissione bicamerale sui finanziamenti ai partiti lavori sugli ultimi 20 anni». Da inizio Millennio in poi, dunque. Compreso Francesco Belsito, compresi i 49 milioni su cui già è arrivata la sentenza di restituzione. In comode rate, con un piano di rientro che dovrebbe concludersi intorno al 2094.

(foto di copertina:  ANSA/ALESSANDRO DI MEO + ANSA/LUCA ZENNARO)

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