Un risarcimento da record dopo la querela di molti utenti che hanno denunciato l’azienda che cura, gestisce e amministra Zoom per violazione della privacy e condivisione – verso terzi – di dati personali. Il noto software per le video-conferenze, diventato famoso e utilizzato molto durante questo anno e mezzo di pandemia, era finito nel mirino delle critiche per alcuni accorgimenti (tecnici, e non solo) che avevano messo a rischio la sicurezza dei dati degli iscritti. Il procedimento, ora, si è concluso con un patteggiamento da 85 milioni di dollari e con le rinnovate promesse di aggiornamenti per garantire la sicurezza online.
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I problemi erano molti e ora sembrano essere risolti. In primis, i querelanti avevano denunciato la società che gestisce il software per le videoconferenze per il loro sistema di condivisione dei dati personali: secondo le accuse, i dati sensibili degli iscritti a Zoom erano stati condivisi con altre piattaforme social (Facebook, Google e LinkedIn). E proprio tutto ciò avrebbe dato il via libera ad alcuni attacchi hacker denominati “Zoombombing“: la possibilità di accedere a dati personali, infatti, ha consentito a molti pirati informatici di “introdursi” all’interno delle video-conferenze, pur senza “invito”. Eventi finiti anche nel mirino dell’FBI che nel marzo del 2020 aveva emesso un avvertimento proprio su questo caso.
Adesso, oltre a un accordo (preliminare) di patteggiamento – con risarcimento da 85 milioni di dollari nei confronti dei querelanti -, la società di San Jose ha promesso diversi aggiornamenti: sia per quel che riguarda la crittografia end-to-end (che all’epoca della denuncia era annunciata, seppur non fosse reale), sia in termini di accorgimenti tecnici per la cyber-sicurezza. «La privacy e la sicurezza dei nostri utenti sono le massime priorità per Zoom e prendiamo sul serio la fiducia che i nostri utenti ripongono in noi”, ha spiegato un portavoce di Zoom alla CNN -. Siamo orgogliosi dei progressi che abbiamo fatto alla nostra piattaforma e non vediamo l’ora di continuare a innovare con la privacy e la sicurezza in prima linea».