Inizia a sgonfiarsi il business delle videochiamate e videoconferenze?

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Le azioni dell'azienda di Zoom sono crollate ai minimi da 17 mesi a questa parte, in seguito al rallentamento della sua crescita trimestrale

Uno dei tratti caratteristici di questo periodo di pandemia è stato sicuramente quello delle videochiamate e delle videoconferenze. Sono stati mesi di finestre aperte dai propri browser o attraverso le app installate sui propri smartphone, il tutto per essere in contatto – anche se a distanza – con i propri cari, con i propri colleghi di lavoro o con persone con cui fare affari in remoto. Sicuramente sarà un simbolo di questa porzione di storia che abbiamo appena attraversato. Una delle conseguenze era stata senz’altro il boom delle aziende che operavano in questo campo. Si prenda Zoom, ad esempio: da mesi registra una continua crescita interna, sotto tutti i punti di vista e secondo tutti gli indicatori. Tuttavia, è bastato un rallentamento nell’ultimo trimestre di questa stessa crescita per far crollare le azioni della Zoom Video Communications Inc. Il loro valore, nella giornata di oggi – dopo la comunicazione dei dati relativi all’ultimo trimestre -, è sceso ai minimi da 17 mesi a questa parte.



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Zoom decresce nel valore delle sue azioni: la causa sta nel report trimestrale

Le azioni di Zoom – riporta l’agenzia Reuters – sono scese di circa il 14%, a 208,15 dollari nei primi scambi relativi alla giornata di oggi. Il titolo si è quasi dimezzato in valore dal momento in cui, lo scorso anno – in piena pandemia -, ha raggiunto un picco di 114 miliardi di dollari. Si badi: non è che Zoom ha smesso di crescere. Anche in questo trimestre, infatti, il valore dell’azienda è stato superiore al periodo precedente del 35%. Tuttavia, le prospettive della sua crescita sono molto diverse rispetto a un anno fa, nel pieno infuriare del coronavirus, quando diversi Paesi del mondo si trovavano in lockdown.



Questo ha scoraggiato gli investitori, che hanno visto anche una scarsa prospettiva nei nuovi modelli di business di Zoom. Si tratta di un prodotto che, a livello dei singoli utenti e delle piccole aziende, sicuramente ha avuto un impatto significativo. Ma che, invece, per i grandi gruppi aziendali non ha trovato grande applicazione, schiacciata invece dalla concorrenza di brand che – da questo punto di vista – hanno dimostrato di essere più attrezzati: Cisco, ad esempio, o Microsoft o ancora Salesforce.

In generale, il mercato delle videochiamate e delle videoconferenza, ormai, sembra arrivato a un punto di saturazione, ben distante dalle prospettive esponenziali dei mesi scorsi. Sarà l’ennesima bolla che, con il passare del tempo, andrà a sgonfiarsi?