Oggi ha approvato l’educazione civica, qualche minuto dopo ha usato la parola «zingaraccia»

Proprio nello stesso contesto, ovvero il Papeete Beach di Milano Marittima, Matteo Salvini aveva appena fatto vanto della discussione che c’era appena stata in parlamento, dove la maggioranza aveva approvato l’educazione civica obbligatoria a scuola. Sempre al Papeete Beach, qualche minuto dopo, nel corso di un’intervista a Sky, lo stesso Matteo Salvini ha utilizzato il termine «zingaraccia» per definire una donna rom che, nei giorni scorsi, aveva detto che il leader della Lega «dovrebbe avere un proiettile in testa».

L’educazione civica in Parlamento, l’insulto zingaraccia sui social network

Al di là della gravità delle parole della donna rom, la reazione del ministro dell’Interno sembra essere davvero spropositata rispetto al ruolo che riveste. E soprattutto in base a quanto affermato soltanto qualche minuto prima. A proposito dell’educazione civica, infatti, Matteo Salvini aveva detto: «Con la legge della Lega approvata definitivamente oggi al Senato, da settembre sarà di nuovo materia di studio obbligatoria, con 33 ore e voto in pagella. Vita concreta contro inutili polemiche. Promessa mantenuta, non si molla!».

In conferenza stampa si era detto orgoglioso di questa legge, perché in questo modo si aiuteranno i ragazzi della scuola ad avere rispetto. Sebbene con qualche riserva – la legge sull’educazione civica ha rappresentato soltanto un rafforzamento di questa materia, che già veniva insegnata nelle scuole italiane -, le parole di Matteo Salvini potevano anche essere condivisibili.

La riflessione sull’uso del termine zingaraccia da parte di Salvini

L’educazione civica dovrebbe innanzitutto infondere nelle giovani generazioni il rispetto per una costituzione, quella italiana, che ripudia il razzismo. Ma una definizione come «zingaraccia» sembra davvero andare contro questa definizione. E se l’esempio non viene dato per primo da un ministro dell’Interno che, in base ai sondaggi, è anche l’uomo politico più influente in Italia, la legge sul rafforzamento dell’educazione civica a scuola resterà soltanto un proposito su carta. Nessuno si sentirà legittimato a prestare attenzione a questa materia, con esempi del genere: chi custodirà i custodi?

FOTO: ANSA/FABRIZIO ZANI

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