La Russia chiarisce che non chiuderà Youtube

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Nonostante le minacce ripetute e le multe accumulate nel corso di questi ultimi mesi, Youtube in Russia non chiuderà perché troppo utilizzato dagli utenti

La Russia non vuole né bloccare Youtube né uscire da Internet. Queste affermazioni sono state fatte dal ministro per lo Sviluppo digitale del paese nella giornata di martedì chiarendo che una mossa del genere andrebbe a danneggiare gli utenti russi, che vanno salvaguardati. Un deciso cambio di direzione se si pensa alle tante multe imposte e alle minacce di chiudere Youtube in Russia – così come è stato fatto con le altre piattaforme – e una disconnessione del paese di Putin dalla Russia che, quantomeno in un periodo, è stato effettivamente preso in considerazione.



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Youtube in Russia non chiude

Come sottolinea anche Reuters, nonostante l’accumulo di minacce e multe nel corso degli scorsi mesi per la mancata cancellazione di contenuti che la Russia ritiene illegali, il servizio di video hosting non riceverà il colpo di grazia da parte del governo di Putin. Youtube in Russia conta circa 90 milioni di utenti ogni mese ed è estremamente popolare anche per il ruolo che ha nell’economia digitale. Se per le altre piattaforme occidentali sono già emerse versioni ad hoc made in Russia, le alternative a Youtube non decollano.



Maksut Shadaev – che oltre ad essere ministro per lo Sviluppo digitale è anche ministro delle Comunicazioni e dei mass media – nel corso di un forum sull’istruzione ha detto: «Non abbiamo intenzione di chiudere YouTube. Soprattutto, quando limitiamo qualcosa, dobbiamo capire chiaramente che i nostri utenti non ne soffriranno». Se l’accesso a Twiter, Instagram e Facebook è stato limitato già a marzo, le minacce a Google sono iniziate ad aprile ma – alla fine dei conti – si sostanziano in un nulla di fatto.

Anche rispetto a un ulteriore isolamento della Russia dal mondo – con l’uscita dall’internet globale – il ministro ha placato gli animi: «Non vogliamo chiuderci a nessuno. Al contrario, pensiamo che la Russia debba rimanere parte della rete globale».