La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha respinto un ricorso di WhatsApp

Si tratta del contesto della regolarità della trasmissione dei dati personali. In ogni caso, l'ultima parola spetterà ai tribunali nazionali dove le questioni vengono affrontate

07/12/2022 di Redazione

C’erano state delle obiezioni relativamente alla questione della liceità del trattamento dei dati personali da parte di WhatsApp ai fini del miglioramento dei suoi servizi. L’app di messaggistica istantanea di Meta ha affrontato diverse controversie in tribunali nazionali dell’Unione Europea che hanno portato a rivolgersi, per un parere non vincolante, alla Corte di Giustizia Europea. Quest’ultima, valutando un ricorso di Meta, ha respinto la posizione dell’azienda, chiarendo – tuttavia – in una dichiarazione che questa stessa decisione può essere impugnata di fronte ai tribunali nazionali, estendendo nuovamente i tempi di gestione della controversia stessa legata al trattamento dei dati personali nei servizi di Meta.

LEGGI ANCHE > Per il Garante, l’informativa sul nuovo trattamento dei dati di WhatsApp non è chiara

Dati personali su WhatsApp, la Corte di Giustizia europea respinge il ricorso

La Corte di Giustizia Europea ha esaminato anche altre due questioni, contestualmente, che riguardano sia Facebook, sia Instagram (questa volta, è stata presa in esame la liceità e la trasparenza del comportamento dei due social network nel caso della targettizzazione degli utenti per casi di pubblicità comportamentale mirata). La valutazione della Corte di Giustizia Europea si inserisce in un filone abbastanza corposo relativo al trasferimento dei dati personali da UE a Paesi terzi.

Share this article
TAGS