Feltri dice che la lettura non è la principale attività in meridione

Categorie: Attualità

A Non è l'Arena ha sostenuto che il suo attacco riguardava soprattutto il livello economico, ma poi attacca anche sul piano culturale

Dopo le sue parole della scorsa settimana nel corso della trasmissione Mediaset Fuori dal coro, Vittorio Feltri torna a parlare della ‘questione meridionale’ da lui sollevata. La settimana scorsa aveva detto che per molti versi i meridionali erano inferiori, nella serata di ieri la trasmissione di Massimo Giletti su La7 Non è l’Arena, con una lunga intervista, gli ha offerto la possibilità di spiegarsi meglio. L’editorialista di Libero ha ribadito che le sue frasi valevano soprattutto in un ambito economico. «Non ho fatto test di intelligenza ai meridionali – ha detto Vittorio Feltri -, quando ho parlato di persone del sud inferiori mi riferivo ai mezzi economici che hanno a disposizione».



LEGGI ANCHE > Agcom avvia un procedimento contro Fuori dal coro dopo le frasi di Feltri sui meridionali

Vittorio Feltri lettura: prima l’attacco economico, poi quello culturale

Il giornalista, nel corso della sua intervista, ha citato più volte i dati Istat, sia per quanto riguarda il reddito medio annuo pro capite, sia per quanto riguarda le strutture sanitarie: «Quando ho detto che i meridionali faranno una brutta fine e meritata – ha detto Feltri – mi riferivo al fatto che non possono trattare quelli del nord come degli untori: se la stessa situazione di coronavirus si fosse registrata al sud, con le strutture sanitarie non efficienti sui territori, il guaio sarebbe stato ben peggiore».



Poi, Feltri passa a parlare della polemica che ha coinvolto diverse edicole del sud Italia che, dalla scorsa settimana, hanno deciso di non distribuire più il quotidiano Libero: «A parte – ha detto Feltri – che non credo sia una cosa legalmente accettabile, ma poi i giornali del nord vendono pochissimo in molte regioni del sud. Anzi, i giornali al sud vendono pochissimo in generale, anche quelli del loro territorio. Diciamo che la lettura no è certo l’attività principale nel meridione».

Vittorio Feltri lettura, la posizione sui libri e i giornali al sud

L’attacco, dunque, si sposta dal piano economico a quello culturale. L’editorialista, ancora una volta, ha dalla parte sua i dati dell’Istat che sottolineano come al nord – nel 2019 – tra il 48 e il 49% delle persone ha letto almeno un libro nella sua vita (oltre a quelli imposti dall’istruzione scolastica), mentre al sud questa percentuale scende al 26,7%. Utilizzare il freddo dato, tuttavia, per fare delle distinzioni generaliste sembra essere ancora una volta il limite più evidente del ragionamento di Vittorio Feltri. Che, dunque, continua a non scusarsi per le sue frasi e ribadisce come queste ultime siano suffragate dalle statistiche.