Vittorio Feltri: «Continuerò a fare il direttore editoriale, perché può farlo anche un geometra»

Interviene nel pomeriggio Vittorio Feltri, per chiarire la sua posizione in merito alla notizia – diffusa dalla testata Il Giornale – delle sue dimissioni presentate all’Ordine dei Giornalisti. Il direttore editoriale di Libero ha chiarito che la sua scelta è stata dettata dall’attuale stato dell’informazione in Italia e dal fatto che l’ordine, creato nel 1963, non ha subito i cambiamenti necessari all’evoluzione con il tempo: «Rimanere nell’Odg, che si diverte a avvolgermi nel fumus persecutionis, non mi interessa – ha dichiarato -. Mi si accusa di cose che non posso aver fatto. Essendo direttore editoriale, non ho responsabilità di legge sugli articoli pubblicati. C’è un direttore responsabile. Chiedano a lui, non a me».

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Vittorio Feltri spiega le sue dimissioni dall’ordine dei giornalisti

Inoltre, Vittorio Feltri ha annunciato che querelerà tutte le persone che lo hanno sottoposto, in quest’ultimo periodo, a provvedimenti disciplinari. Tuttavia, le sue dimissioni dall’Ordine dei Giornalisti non coincideranno con l’abbandono della professione. Il fondatore di Libero, infatti, ha dichiarato che resterà direttore editoriale della testata e che continuerà a scrivere articoli ed editoriali: «Continuerò a fare il direttore editoriale perché può farlo anche un geometra – ha proseguito -. Sono anche consigliere d’amministrazione. Se vorrò esprimere opinioni, lo farò come opinionista, a titolo gratuito».

Vittorio Feltri la considera anche una sorta di persecuzione politica: «Esistono forme di tortura per chi non è dichiaratamente di sinistra» – ha affermato, mentre ha anche stigmatizzato quanto fatto da Michele Serra. Secondo il direttore editoriale di Libero, infatti, quest’ultimo avere detto ‘peste e corna’ dei lombardi,  nel corso della pandemia: «Io ho detto che il sud è inferiore per motivi sociologici e sono stato massacrato».

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