Millennials e gen Z danno più valore a come si appare online che di persona

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La vita online e la vita social hanno molto più peso nelle esistenze di giovani e giovanissimi rispetto alle interazioni che abbiamo offline

La vita online è più importante della vita offline. Avere un bel profilo sui social conta di più che apparire una bella persona. Questo il risultato della Squarespace Survey che ha rilevato come le generazioni più giovani danno maggiore importanza alla presenza online rispetto alla vita che vivono fiori dai social e dal web. Secondo i risultati della ricerca, la maggior parte degli adulti cerca prima sul web le persone che deve incontrare nella vita reale. Più della metà delle persone coinvolte – un campione di popolazione americana – afferma di ricordare meglio il colore di un sito web rispetto al colore degli occhi di una persona.



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Come ti presenti sui social è più importante di come appari di persona

Lo studio ha rivelato come, dopo un anno di vita passata sul web e sui social, i giovani e i giovanissimi percepiscano la presenza online come più importante delle esperienze di vita vera. Tra i dati peggiori, senza dubbio, c’è sicuramente quel 60% di generazione Z e quel 62% di millennials che affermano come il modo in cui ci si presenta online valga più di come si appaia nella vita reale.



Gli americani investono di più – in termini di tempo – per vivere e costruire la vita online rispetto a quella offline. Questa la conclusione dello studio su un campione di oltre duemila persone che rivela una media di otto siti visitati al giorno per un totale di 3 mila l’anno. «La navigazione sul Web svolge un ruolo centrale nella nostra vita quotidiana e gli americani sono abili multitasking: più della metà in genere guarda la TV durante la navigazione – afferma il chief marketing officer di Squarespace – e in particolare la generazione Z è, più di ogni altra, propensa a visitare siti web mentre mangia, ascolta musica, parla al telefono, persino mentre balla».

L’importante è distinguersi online

«Per distinguersi online è fondamentale che individui e marchi costruiscano una presenza online che li aiuti a catturare l’attenzione», dice il chief marketing officer, poiché per giovani e giovanissimi la vita online incide in maniera massiccia. Questo si traduce nel fatto che il 49%, degli americani afferma di ricordare meglio il colore di un sito web che il colore degli occhi di qualcuno – che già di per sé è agghiacciante – e ad essere d’accordo con questa affermazione sono il 71% dei millennials e il 58% della gen Z. Ecco che allora è più probabile che un membro della generazione Z ricordi l’ultimo sito web visitato (43%) che la data di nascita della persona con cui sta (38%).



«Quasi metà della Generazione Z afferma di fare una migliore impressione online che di persona – conclude Squarespace, come riporta Usa Today – e che una presenza online ben progettata assicura che tu sia a tuo agio con il modo in cui ti presenti sia ai potenziali clienti futuri che alla tua rete esistente».