Abbiamo parlato con il «montatore dei silenzi» di Giuseppe Conte

Categorie: Social Network

Alessio Marzilli ci ha spiegato che impronta hanno i suoi video e cosa è successo dopo la puntata di Propaganda

Da venerdì sera, ovvero da quando la trasmissione Propaganda Live ha trasmesso la clip di poco più di un minuto, sta spopolando in rete un video – ovviamente montato ad arte, dove per arte si intende la parola nel suo significato più puro – di Giuseppe Conte ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo. Nelle immagini, la giornalista chiede al presidente del Consiglio: «Cosa direbbe agli italiani per convincerli a fidarsi di lei nella gestione di questa emergenza?». Prima della risposta di Giuseppe Conte, appunto, trascorre questo minuto di silenzio, in cui – nel video – si gioca con le espressioni del volto del presidente del Consiglio, con quelle di Lilli Gruber e di Alessandro Sallusti. Alla fine, il premier si lascia andare: «Speravo che stasera questa domanda non ci fosse». Ovviamente, non si tratta di uno scambio reale, ma dell’opera di Alessio Marzilli, realizzata proprio per Propaganda Live.



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Video silenzio Giuseppe Conte, l’intervista con Alessio Marzilli



«Punto molto sulle azioni e sulle reazioni delle persone durante le pause di silenzio e le amplifico – spiega Alessio Marzilli a Giornalettismo -. Il silenzio è molto forte perché mette in risalto dei dettagli che altrimenti, nel normale dialogo, non noteremmo». Alessio Marzilli ha creato un vero e proprio genere di comicità molto adatto ai social network. Il tutto è nato per caso, quando si trovava a Londra per finire un progetto che, dopo sei mesi, proprio non ne voleva sapere di venire alla luce. Così, quasi per distrarsi, dopo aver visto il famoso video del giudice di Forum che si versava l’acqua fuori dal bicchiere, ha realizzato la sua prima parodia su questo tema. Ha creato il canale YouTube Sylveon Berlusconi e ha raggiunto un milione di visualizzazioni sul singolo contenuto (prima che Mediaset chiedesse di rimuoverlo per una questione di copyright).

«Quel video, da cui tutto è iniziato – ci dice Marzilli – continua a essere il mio preferito. Ma anche il video in cui Salvini parla della foto senza la mascherina con una signora («Posso? Ah no?», ndr) è nella top ten. Salvini, da questo punto di vista, aiuta molto perché fa delle facce molto buffe». Il video della consacrazione, tuttavia, resta quello dei silenzi di Giuseppe Conte: «Sono grato a Propaganda che mi sta dando questa possibilità – racconta -: mi hanno notato quando ho realizzato il video di Salvini, lo hanno mostrato in trasmissione senza citarmi, perché non erano riusciti a risalire alla fonte. Da quel momento, mi hanno chiesto di collaborare con loro, lasciandomi sempre carta bianca».

Proprio questo aneddoto lascia spazio a due riflessioni sul contenuto che circola sul web: la prima riguarda il fatto che, molte volte, l’autorialità viene sottovalutata. Il video passa di account in account, perdendo il contatto con la sua fonte originale. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, nessuno darà il giusto riconoscimento all’autore di quella che è una vera e propria opera di ingegno: nella migliore delle ipotesi, ci si scherzerà su, partendo dalla più fastidiosa delle citazioni: l’ho visto su Facebook/Instagram/Twitter. Ha avuto un gran daffare Makkox nel cercare di attribuire i credits giusti all’autore.

Alessio Marzilli riflette su come questo contenuto viene interpretato dalla rete

La seconda riflessione è che – se non contestualizzato – il video rischia di essere frainteso: «È successo – spiega Marzilli – e questa cosa mi ha colpito perché mi sono laureato con una tesi sulle fake news. Io non metto mai i loghi sui miei video per una questione etica (la clip su Conte è stata prodotta per La7, ndr), ma nei miei canali uso sempre dei link per citare le fonti. Purtroppo, su TikTok  mi è capitato di vedere un post che conteneva il video, con un copy in cui si accusava il presidente del Consiglio di aver fatto una bruttissima figura dalla Gruber, visto il suo silenzio. Una fake news che ha totalizzato 250mila like».

Male quando questo accade, ancora peggio quando sono proprio gli operatori della comunicazione ad ammiccare a ciò che la rete crede. Lo stesso Alessandro Sallusti – protagonista della puntata della Gruber – aveva proposto sulla sua pagina social il video, con un copy ammiccante, che non rendeva chiarissimo il fatto che quel prodotto fosse in realtà una parodia (il video, poi, è stato rimosso dalla pagina). «Ci vorrebbe più responsabilità e consapevolezza – chiude Marzilli -: i ragazzi capiscono che si tratta di un montaggio, gli utenti sui 50/60 anni fanno più fatica».

E il prossimo video? «Oggi c’è la conferenza stampa di Conte (ride). Ma per questa volta lo lasciamo libero. Ci dedichiamo ad altri personaggi».