Il calciatore della Croazia che ha scoperto di essere positivo a fine primo tempo

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Nel frattempo, Vida aveva giocato tranquillamente per 45 minuti

Altro che bolla delle nazionali. Se si continua così quello che stiamo per descrivere non sarà altro che un grande colabrodo. Già è difficile monitorare l’epidemia di coronavirus nel mondo del pallone nei singoli campionati di calcio nazionali, se poi si aggiungono i trasferimenti con le nazionali, l’aumento dei potenziali contatti dei singoli calciatori e il non sempre impeccabile rispetto delle regole, ecco che la frittata è fatta. Ma quello che è successo ieri durante Croazia-Turchia ha davvero dell’incredibile: Vida positivo a metà del primo tempo, dopo aver giocato per 45 minuti. 



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Vida positivo all’intervallo: cosa è successo

Le cose sono andate più o meno così. La Croazia ha disputato ieri sera un’amichevole contro la Turchia. Per giocarla aveva effettuato dei tamponi lunedì: i test erano stati tutti negativi. Tuttavia, la stessa nazionale è impegnata nei prossimi giorni contro la Svezia e, per questo motivo, ha effettuato un altro giro di tamponi nella giornata di mercoledì. Questo ultimi hanno iniziato a dare i primi risultati proprio mentre era in corso il match con la Turchia.



Tra questi tamponi, c’era quello di Vida che è sembrato subito dare segnali di positività. La comunicazione è stata girata immediatamente allo staff della nazionale che, però, nel frattempo aveva già giocato il primo tempo della partita contro la Turchia, con Vida positivo in campo per 45 minuti. La certificazione della positività al coronavirus del difensore della Croazia è arrivata poi dopo la mezzanotte, quando la partita con la Turchia era già conclusa.

Vida positivo, la falla nel sistema

Una falla incredibile nel sistema del monitoraggio dei calciatori delle nazionali, che – tra le altre cose – si trovano, in virtù della Nations League, ad avere impegni ancora più ravvicinati (all’interno della pausa per le nazionali si disputano tre partite quest’anno e non pù soltanto due). Un elemento senz’altro da prendere in considerazione per i tamponi fatti agli atleti che, come nel caso di Vida, si possono sovrapporre dando risultati anche molto diversi tra loro. E che possono seriamente compromettere la salute degli stessi calciatori e delle loro famiglie.