Rocco Todero, l’avvocato che ha ottenuto i verbali del Cts: «Ora i documenti che hanno portato alla proroga dello stato di emergenza» | INTERVISTA

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Le sue parole ai microfoni di Giornalettismo

Dopo una lungo ed estenuante percorso, la Fondazione Einaudi ha ricevuto e resi pubblici i verbali Cts che hanno portato il Presidente del Consiglio a emanare i vari dpcm che hanno accompagnato la prima fase dell’emergenza sanitaria in Italia. Un battaglia vinta, ma siamo solo all’inizio. Come ha spiegato l’avvocato Rocco Todero a Giornalettismo – che insieme ai suoi colleghi Enzo Palumbo e Andrea Pruiti Ciarello ha portato avanti questo lavoro – si tratta di un primo passo. Mancano, infatti, gli ultimi documenti del Comitato Tecnico Scientifico, quelli che hanno dato il via alla proroga dello stato di emergenza fino al 15 ottobre.



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«Abbiamo deciso di fare questa richiesta perché Giuseppe Conte, nell’annuncio dei suoi dpcm, citava sempre i verbali Cts in cui venivano fornite le indicazioni sanitarie da seguire per scongiurare l’aumento dei contagi – ha spiegato Rocco Todero a Giornalettismo -. Non si tratta di una battaglia politica, non siamo e non saremo noi a dare valutazioni o interpretazioni di quel che è contenuto in quei documenti. La nostra è stata una battaglia di trasparenza: non mettiamo in dubbio le decisione prese, ma i cittadini devono essere a conoscenza del percorso che ha portato Palazzo Chigi a limitare alcune libertà».



Verbali Cts, le parole dell’avvocato Rocco Todero

Il percorso per ottenere quei verbali cts desecretati è stato lungo. Dalla prima richiesta, al ricorso al Tar che ha dato ragione agli avvocati e alla Fondazione Einaudi. Poi il Consiglio di Stato che ha presentato ricorso sospendendo quel pronunciamento. E su questo aspetto Rocco Todero dà una versione dei fatti con una visione di chi si intende di giurisprudenza: «Il decreto firmato dal Presidente Franco Frattini non ci dava torto, ma serviva solamente a prendere tempo. Anzi, si dava al governo un’indicazione che andava proprio nella direzione della pubblicazione».

E le motivazioni che hanno spinto i tre avvocati e la fondazione Einaudi a portare avanti questa battaglia si riflettono nel principio di trasparenza: «È come se tu andassi in ospedale e venissi curato e guarito, ma poi non ti danno la cartella medica – ha proseguito l’avvocato Todero -. Non contesteremmo il fatto di esser stati curati, ma il non sapere quale era il nostro problema».



Il messaggio ai parlamentari

L’avvocato Todero, poi, ha sottolineato come la battaglia fatta da lui, dai suoi due colleghi e dalla Fondazioni Einaudi sia servita anche a svegliare i Parlamentari che hanno accettato questa assenza di trasparenza senza batter ciglio, approvando provvedimenti a scatola chiusa, senza essere a conoscenza di quali fossero le indicazioni contenute nei verbali Cts. Insomma, un ente terzo che ha fatto quello che avrebbe dovuto fare il Parlamento.

La battaglia prosegue

Il risultato ottenuto oggi è solo parziale. Adesso, infatti, si attendono gli altri verbali Cts. Quelli inviati dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli alla Fondazione Einaudi sono solo i primi cinque: dal 28 febbraio al 9 aprile. Lì dentro ci sono tutte le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico che hanno portato ai primi dpcm. «Sarà interessante, ora, avere anche gli ultimi documenti, quelli che hanno portato alla proroga dello stato di emergenza». Insomma, oggi è stato solamente il primo step.

(foto di copertina: da profilo Facebook dell’Avvocato Rocco Todero)