Anche il mondo dello spettacolo, come molti altri settori in Italia, è stato fortemente toccato dalla crisi economica e occupazione legata al lockdown e alla lenta ripartenza con la fase 2, per motivi di sicurezza e tentativo di evitare la diffusione del Coronavirus. Gli attori, i cantanti e i produttori sono solamente la punta dell’Iceberg di un sistema complesso che vede come grandi protagonisti anche tutti i tecnici (dalla luce al suono, passando per gli operai che si occupano dell’istallazione di palchi e strutture varie), quelli che – visti anche i loro stipendi precedenti, non paragonabili a quelli delle ‘star’ che salgono sui palcoscenici – stanno pagando ancor di più questa inattività. Secondo Umberto Smaila, gente come lui rimarrà disoccupata per mesi, mentre gli esperti e i virologi guadagnano e continueranno a guadagnare il triplo.
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Che il mondo dello spettacolo e tutti i lavoratori – grandi e piccoli – non debbano essere discriminati dai supporti da parte dello Stato è una verità sacrosanta. Diventa complicato, però, seguire le parole di Umberto Smaila che tra le righe, ma neanche troppo, lancia quel monito ammiccando a presunti ‘figli e figliastri’, mettendo in contrapposizione quel che sta accadendo a lui a quel che accade ai medici e agli esperti.
#Coronavirus, stop al mondo dello spettacolo e della musica, quali misure per far ripartire il settore?
Ospite a #Mattino5 @umbertosmaila pic.twitter.com/NYgIznFb2w
— Mattino5 (@mattino5) May 7, 2020
«Tutto questo comparto dello spettacolo è assolutamente fermo – spiega Umberto Smaila in collegamento con Mattino Cinque -. Mentre gli esperti, i virologi, gli infettivologi, lavoreranno il doppio o il triplo e guadagneranno tre volte il loro stipendio, c’è gente come noi che rimarrà disoccupata per tanti mesi. A meno che non ci venga dato un aiuto, una mano, soprattutto per quel che riguarda le limitazioni che ci vengono poste in maniera drastica in questo momento».
Il cantante e presentatore ha detto che vorrebbe un senso comune che li proteggesse, guardando anche quello che accade negli altri Paesi. Secondo Umberto Smaila, si dovrebbero differenziare le varie regioni italiane e consentire una accelerazione nella ripresa delle attività in quei luoghi in cui i contagi sono molto limitati. Facendo riferimento alla Sardegna e alla stagione estiva.
(foto di copertina: da Mattino 5)