L’ultimatum di Musk per i dipendenti: o accettano ritmi di lavoro più serrati o perdono il lavoro

L'ennesima mail di Musk non lascia scelta: o si accetta di lavorare più di prima o si lascia l'azienda con tre mensilità di liquidazione

Elon Musk sta ridiscutendo tutto di Twitter, arrivando a definirlo Twitter 2.0, in una mail inviata ai dipendenti – quelli rimasti dopo i tagli – in cui si chiede di aderire a un modello preciso di lavoro con tanto di firma su un modulo o di andarsene. La direzione che le cose stavano prendendo era chiara: già con l’annuncio dei licenziamenti il neo capo di Twitter aveva delineato – per chi sarebbe rimasto – orari e impegno lavorativi molto più gravosi con ritmi di un certo tipo. Dopo la foto diventata virale a inizio novembre della manager di Twitter che ha dormito in ufficio, arriva via mail la richiesta ufficiale di Musk ai dipendenti Twitter che si può così riassumere: o accetti di lavorare a ritmi definiti «hardcore» o sei fuori.



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La mail di Musk ai dipendenti per chiedere ritmi lavorativi più serrati

O ti impegni a fare «lunghe ore di lavoro ad alta intensità» o si fuori con tre mesi di liquidazione: questo è il testo della mail che Musk ha fatto partire a mezzanotte e che vede allegato un modulo da firmare entro le 17 di oggi. La cultura del lavoro di Twitter 2.0 sarà «estremamente dura» e chi non firma impegnandosi a rispettare le nuove condizione («lunghe ore ad alta intensità» di lavoro) riceverà tre mesi di liquidazione e sarà fiuori.

Una mail che sicuramente non sorprende, visto l’andazzo da quando si parla della gestione Musk, e che arriva nella notte dopo alla giornata in cui molti dipendenti hanno testimoniato di essere stati licenziati per aver criticato Musk nelle chat aziendali. Twitter fino ad oggi prevedeva, per i lavoratori, la possibilità di comunicare le problematiche e i punti critici al fine di migliorare. Il nuovo Twitter, a quanto pare, non solo non sembra prevedere la possibilità di critica ma chiede ai lavoratori di spingersi oltre i limiti. Limiti che, se valicati, portano a commettere errori – come, del resto, è già successo nella seppur brevissima gestione Musk -.

L’ex ingegnere di Uber Gergely Orosz ha twittato un lungo thread con tutta una serie di informazioni su questa mail. Un punto interessante – oltre al fatto che viene sottolineato come ai dipendenti sia lasciata libertà massima – è che Musk non considera che la filosofia di dedizione esagerata e di ore interminabili in ufficio che in California può essere applicata, in altri paesi – dove Twitter ha dipendenti – non è replicabile.

Dietro il fallimento di Twitter Blue troppa pressione sui dipendenti

Twitter Blue è stato attivato a 7,99 dollari, ha generato il caos, è stato disattivato e – secondo le ultime notizie date da Musk stesso – dovrebbe essere nuovamente attivato nelle prossime settimane «per assicurarsi che sia solido come una roccia». Di questa nuova versione del servizio sono state rapidamente individuate una serie di falle che sarebbero frutto della pressione di Musk sui dipendenti. Lo staff – come riporta The Verge – è stato messo sotto pressione con una scadenza per Twitter Blue che, qualora non fosse stata rispettata, avrebbe comportato il licenziamento.