La vignetta di Marione sulla Brexit che paragone la UE ad Auschwitz

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Il disegnatore è stato assunto dal Comune di Roma per un progetto sull'educazione civica

Lui si difende dietro lo scudo della satira, ma è difficile accettare un’ironia che si basa su un fatto storico tragico come l’Olocausto. Sta facendo discutere – e non poco – la vignetta realizzata da Mario Improta (detto Marione), nono disegnatore che, tra le tante cose, si è visto affidare (nel mese di settembre) un progetto sull’educazione civica dal comune di Roma. Dopo le polemiche dell’epoca, ecco che il putiferio si è scatenato dopo la sua ultima (anzi, penultima) vignetta sulla Brexit in cui parla di UE come Auschwitz.



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Il disegno è stato condiviso dallo stesso Mario Improta sulla propria bacheca Facebook. Si vede un bambino (con le sembianze di Boris Johnson) con un pigiama a righe che esce festante dai cancelli che ricordano molto da vicino quello dei campi di concentramento. Il tutto con in mano una bandierina del Regno Unito. Sopra al cancello, al posto della famosa scritta Arbeit macht frei (Il lavoro rende liberi) compare la scritta ‘Unione Europea’.



Ue come Auschwitz, la vignetta di Mario Improta

L’immagine, molto forte e tendenzialmente poco azzeccata, ha provocato l’indignazione del Partito Democratico che ha protestato per questa vignetta che mostra la Ue come Auschwitz. E lo stesso Mario Improta, prima di riproporre una nuova versione del suo disegno, è passato al contrattacco accusando chi lo ha contestato per quella scelta a dir poco indelicata: «Pd al limite del ridicolo. Ignobili ipocriti fascisti contro il diritto di satira. Elementi culturalmente inferiori e non in grado di capirla, ovviamente». Poi la nuova vignetta dove, almeno, non cita i campi di concentramento.



Gli «ignobili ipocriti fascisti contro il diritto di satira»

Improta parla di «ignobili ipocriti fascisti contro il diritto di satira», rivolgendosi a chi ha espresso ribrezzo per quella scelta indelicata di mostrare la Ue come Auschwitz. Un tema su cui, questo dovrebbe ricordare il noto disegnatore, non si può fare ironia perché dentro quei campi di concentramento hanno perso la vita milioni di persone. L’ironia si faccia con tutto il resto, non con un fatto di tragica storia come l’Olocausto.

(foto di copertina: da pagina Facebook di Mario Improta)