Twitter multato in Russia per non aver rimosso i contenuti su come si confeziona una molotov

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In un momento in cui le tensioni con il social network sono già ad alti livelli in seguito ai ban, arriva anche questa decisione del tribunale russo

Una sanzione, tutto sommato non così pesante, per Twitter in Russia. Nonostante la cifra risicata, però, è il motivo che lascia più di una perplessità, soprattutto alla luce della situazione geopolitica che si sta vivendo da oltre due mesi a questa parte, con l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca. Dunque, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Interfax, Twitter sarebbe stato multato da un tribunale russo per 3 milioni di rubli (circa 41mila dollari) per non aver rimosso alcuni contenuti vietati in Russia.



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Twitter in Russia, la multa per i contenuti vietati

Tra questi contenuti vietati, riporta l’agenzia di stampa russa, ci sarebbero stati anche dei video che mostravano come fabbricare delle molotov. La notizia rappresenta una citazione diretta della sentenza emessa dal tribunale. Il fatto che, su segnalazione del Roskomnadzor, diverse corti russe abbiano multato e preso di mira i colossi occidentali di Big Tech è pacifico. Solitamente, però, la qualità del contenuto non veniva mai specificata, parlando – in generale – di contenuti vietati non rimossi.



La multa a Twitter per non aver rimosso video – tra cui quelli in cui si mostrava come costruire una bottiglia molotov – è solo un ulteriore tassello di un rapporto che, in Russia, è ormai ai ferri corti, dopo il ban della piattaforma dal Paese in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Una gatta da pelare per il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk, che ha acquistato la piattaforma per 44 miliardi di dollari e che ha basato tutta la sua politica di acquisizione sul free speech. Se la somma non può – proprio in virtù della potenza economica di Elon Musk – preoccupare, sono molto più rilevanti, per il manifesto programmatico del magnate di Tesla, le motivazioni che hanno portato il tribunale russo a prendere questa decisione