Siria, l’inviato del Corriere: «I turchi hanno sparato contro i giornalisti»

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Due esplosioni si sono verificate a 50 metri dal raduno della stampa internazionale

Lorenzo Cremonesi è l’inviato del Corriere della Sera a Ras al-Ain, la cittadina della Siria al confine con la Turchia. Si tratta di una cittadina assediata dall’esercito di Recep Tayyp Erdogan e che era stata data per caduta. Invece, in città, i curdi continuano a resistere, nonostante i 30 morti che sono stati contati da un fotografo che è riuscito a entrare nelle mura della città sotto assedio. Ma la notizia più clamorosa è quella che i turchi sparano ai giornalisti.



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Turchi sparano ai giornalisti: il racconto dell’inviato del Corriere

Poco dopo aver registrato un intervento per il Corriere della Sera, infatti, Lorenzo Cremonesi ha dato conto di due esplosioni arrivate a 50 metri dal luogo in cui si trovavano i giornalisti della stampa internazionale. «Sono caduti davvero a pochissima distanza da noi – ha spiegato l’inviato di guerra -, non si è trattato di un errore, ma di un vero e proprio gesto intimidatorio per impedire alla stampa di raccontare quanto sta accadendo in città».



Turchi sparano ai giornalisti: cosa sta succedendo

Se quanto raccontato da Lorenzo Cremonesi dovesse essere confermato, ci troveremmo in presenza di un gesto molto grave, sebbene inserito in un contesto ancora più grave come l’aggressione di Istanbul in Siria del Nord. La Turchia, infatti, non soltanto sta assediando un territorio lasciato solo dopo la ritirata degli americani, non soltanto si sta scagliando contro il popolo curdo, ma cerca di impedire anche che quanto sta accadendo venga raccontato nelle altre parti del mondo.

In base al racconto dell’inviato del Corriere e stando a quanto raccontato dalle fonti locali, la Turchia sta compiendo raid aerei, mentre sul terreno sono i miliziani di una formazione anti-Assad che è passata in mano turca e che starebbe preparando il terreno all’invasione dell’esercito di Erdogan.



FOTO: ANSA / ROJAVA INFORMATION CENTER