La Corte Suprema ha confermato la validità del travel ban, il provvedimento voluto dal Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump per bloccare gli ingressi negli Stati Uniti da molti Paesi a maggioranza musulmana. La decisione di oggi è la prima sostanziale del tribunale su una politica amministrativa del nuovo inquilino alla Casa Bianca.
La Corte ha votato con una maggioranza di 5 a 4, secondo quanto riporta la Cnn. Quella ritenuta legittima dai giudici è la terza versione del ‘travel ban’.
I rifugiati e i cittadini che provengono da sei paesi a maggioranza a musulmana (Iran, Libia, Siria, Somalia, Sudan e Yemen) non potranno entrare nel paese a meno che non rispondano a determinate condizioni. Sarà consentito l’ingresso a chi ha un genitore, un coniuge, un fidanzato, un figlio, un genero o una nuora, un fratello o una sorella. Non basta quindi avere nonni, zii o nipoti negli Stati Uniti per potersi ricongiungere. Il rapporto di parentela deve esser comprovato e formalizzato.
(Foto Zumapress da archivio Ansa. Credit: Ting Shen / Xinhua via ZUMA Wire)