Travaglio difende Davigo: «Frase su argenteria vecchia, c’è una responsabilità politico-morale»

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Marco Travaglio va controcorrente e difende Piercamillo Davigo. Il magistrato è finito nella bufera dopo la frase pronunciata a Piazzapulita

Marco Travaglio, nel suo editoriale pubblicato sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, ha spezzato una lancia in favore di Piercamillo Davigo. Il magistrato, durante la puntata di Piazzapulita, in onda su La7, aveva detto una frase che ha scatenato la reazione dei social (e non solo). «L’errore italiano è stato quello di dire sempre: ‘Aspettiamo le sentenze’. Se invito a cena il mio vicino di casa e lo vedo uscire con la mia argenteria nelle tasche, non devo aspettare la sentenza della Cassazione per non invitarlo di nuovo. E non lo invito più nemmeno se poi lo assolvono. Non è giustizialismo, ma prudenza».



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Le affermazioni di Davigo, come detto, hanno causato un’ondata di polemiche: su Twitter c’è chi lo definisce ‘impazzito‘, ‘pauroso‘, ‘raccapricciante‘. Sono intervenuti anche i politici, da Renzi (“Il giudice Davigo dice che l’errore italiano sia ‘aspettare le sentenze’. Per i giustizialisti basta la condanna mediatica. Aspettare le sentenze non è un errore: si chiama civiltà. E Davigo fa paura“) a Marcucci del Pd (“Per Piercamillo Davigo la civiltà giuridica sancita dalla nostra Costituzione è carta straccia. Quanto ha detto ieri sera in tv il magistrato, fa tremare le vene dei polsi“). Eppure, Travaglio va controcorrente: «Politici e commentatori, anche incensurati, hanno cominciato a strapparsi le vesti, come se la traduzione in italiano dell’art. 54 della Costituzione fosse diventata una bestemmia», ha scritto il direttore de Il Fatto Quotidiano. «La vera notizia è proprio questa: non la (stravecchia) battuta di Davigo, ma le reazioni, che cambiano a seconda dei tempi. A menare scandalo ha cominciato Repubblica, che fino all’altroieri ospitava fior di interviste a Davigocon risposte come quella e non batteva ciglio perché condivideva con lui il massimo rigore sulla questione morale. Ora invece le trova improvvisamente scandalose, al punto di squalificarle come ‘giustizialiste’ e addirittura di pubblicare una sfilza di insulti al giudice scagliati sui social dai soliti conigli da tastiera».



[CREDIT PHOTO: SCREENSHOT DA PIAZZAPULITA/LA7]